THOMAS MERTON
E
I suoi messaggi
1 – La comunione dei Santi
La grazia è la carità di Dio verso l’umanità. Egli ci ha data la grazia sufficiente e la volontà per conquistarci quella santificante. Dio in Cristo ha la voce della Verità e pertanto la vera religione è quella di Cristo completa nei sacramenti e per la transustanziazione.
Le altre religioni portano a Dio coloro che non conoscendo altro e vivendo in purezza sanno amare, ma non sono complete.
La completezza è nel cattolicesimo puro!
Ho molto vissuto in esperienze le più varie, forse come in me vi fossero state più vite, tanti furono i contrasti della mia esistenza. Ho cercato e ho studiato, ma in terra ero sempre ansioso di trovare ancora e soltanto ora ho tutto trovato. Attraverso ogni strada Dio si fa trovare e soltanto in Dio troviamo noi stessi e lo scopo della nostra esistenza.
Le meraviglie di Dio siamo anche noi sue creature. Egli ci dimostra che è la sua carità e la sua creazione è carità, poiché espansione d’amore. Talvolta conoscendo uomini lontani da Dio e anch’io lo sono stato, ho capito che non avevamo quella pace che soltanto da Dio proviene in noi se lo vogliamo accogliere.
E ho conosciuto uomini di religioni diverse, sublimi certamente nelle loro ingiuste interpretazioni, come ho conosciuto cristiani di nome soltanto. Volli penetrare il pensiero di certi induisti (zen) che erano spirituali al massimo e trovai in essi soltanto una specie di fanatismo che li portava ad essere tali. Per molti di essi era più il pensiero filosofico la religione, che religione vera e propria. Ho conosciuto atei che, dopo convertiti, sono stati come travolti fino a fare una mania della religione. E ho conosciuto dei santi. In essi era la giusta misura poiché essi avevano compresa la Verità.
La Verità è vivere la Parola di Cristo. Dopo si viene come illuminati, ma occorre essere in grazia per ricevere questi lumi. La grazia sufficiente da aumentare, la grazia santificante da ottenere. In questi giorni ti faccio compagnia, mi siedo accanto a te: Comunione!
Tu hai un potere-dono particolare: le tue onde trasmittenti sono fortissime e così raggiungono vette che sono oltre il tempo, dove lo spazio è stato dominato dal non spazio. E noi liberi ovunque e viventi anche sopra quelle vette dell’infinito (creazione dell’infinita carità di Dio) possiamo raggiungere il tuo pensiero, immettere nel tuo il nostro pensiero con le nostre onde. Noi liberi dalla materia nel non spazio, nel non tempo abbiamo il potere di ascolto dei vostri richiami qualora grande sia la forza del vostro pensiero.
La preghiera rivolta ai santi ha questa potenza poiché i santi ascoltano in Dio. Tuttavia chi ha più forza più penetra fino ad ascoltare e vivere in perfetta comunicazione. Questa è scientificamente la spiegazione di quella frase: “Comunione dei santi”.
Ho ritrovato tutti quei personaggi che per le loro opere e per l’amore dato si sono salvati l’anima. Dio è amore e carità e tutto ciò che avviene in terra voluto da Dio è bene per l’umanità. Tutto ciò che fa l’uomo senza Dio non può essere bene. Ecco misteriose forze negative a sconvolgere e a turbare, a destabilizzare.
Sono felice di questa comunione. Se ti avessi conosciuta allora, se il nostro tempo fosse stato lo stesso, ti avrei descritta nelle mie pagine come un esempio di fede equilibrata nella chiarezza della tua anima. Posso chiamarti Chiarore anch’io?
Non sono un bel centurione romano, ne un angelo, sono uno slavato tipo inglese… La comunione dei santi fa si che ci si possa unire d’ogni tempo e d’ogni razza. Il pensiero dominante sia l’amore. E’ la carità di Dio che opera e fa si che persino con una creatura in terra possiamo comunicare in perfetta comunione.
Sono stato in Roma, tu lo sai, colpito da quelle chiese. Se andrete in S. Pietro in Vincoli, pensatemi, verrò, ma non mi fate guardare il Mosè. Non mi è mai piaciuto.
12 Febbraio 1986
2 – Il cattolicesimo porta alla sublimazione
La mia conversione fu aiuto di Dio, come ogni conversione e da parte mia fu studio e ricerca. Così devo dire che non soltanto il più semplice crede per faciloneria, ma coloro che sono studiosi, intelligenti per grazia di Dio, profondi nel pensiero e nella meditazione, non possono non arrivare alla fede, che è sovrannaturale, vita dello Spirito è anche tanto razionale da poter rispondere a tutte le più logiche domande.
Ecco: Dio è di tutti e per tutti e tutti siamo di Dio. La barriera che divide da Dio l’uomo è la superbia. E allora chi non si vuole per superbia nulla domandare su Dio e sull’anima, non potrà superare quella sua barriera e per sua volontà soltanto sua, manca dell’aiuto di Dio, che altrimenti è sempre pronto ad accogliere anime assetate.
Il mio lungo cammino di questi giorni intensi di pensieri e desideri! E’ soltanto il cattolicesimo che può dare la pace interiore e le mille risposte alle mille domande. Soltanto il cattolicesimo porta alla sublimazione poiché il cuore di questa religione, unica e santa è l’Eucarestia. Veder il Dio vivente nel calice, assaporarlo e vivere di Lui è meraviglioso, tanto da non comprendersi.
Ho avuto la grazia di vivere l’Eucarestia con tutta l’anima e con il tremore di tutto il mio corpo. Così, anima e corpo tesi e in essi si fondeva per momenti il sangue e il corpo di Cristo. Momenti di estasi e di tremore, di felicità. Soltanto nel cattolicesimo si può vivere, già in terra, sollevati attimi di Paradiso.
E questo ecumenismo tanto nominato, dovrebbe essere quello che nella tradizione antica è sempre stato: meno nominato, ma vissuto: portare tutti al cattolicesimo. Cristo ha detto: “ Un solo gregge, un solo Pastore”. Il protestantesimo è la religione incompleta e di comodo e i santi protestanti si fanno cattolici.
Ho scritto libri, ho fatte molte esperienze e ora questa: parlare e far scrivere una amica della terra, mentre io vivente oltre la terra mi immetto sulla sua lunghezza d’onda. Comunione dei santi! E tutto è dono di Dio e ha anche questo una logica spiegazione. Logica e scientifica. Dio è e siamo! Siamo poiché è. E’ Trinitario poiché perfezione e si è fatto uomo per gli uomini, fatti da Dio e di Dio.
Cristalli senza luce – uomini senza fede, vividi cristalli illuminati dalla fede i veri credenti.
Chiarore, tornerò a spiegare, per questa grazia, questo dono e insieme getteremo semi di meditazione, poiché queste pagine, come tutte le altre saranno dopo oggetto di studio per la Chiesa cattolica. E per la logica che tutto può spiegare dello spiegabile, sarà compresa e accettata questa “Comunione”.
13 Febbraio 1986
3 – Chi ha trovato non cerchi.
Contemplare Dio è meraviglioso poiché si possono penetrare gli abissi del mistero. E l’anima trascende dalla materia e vive già la vita dello Spirito. Contemplare è pregare in una forma di sublimazione di tutta l’anima, occorre per contemplare essere morti a tutto ciò che vincola ed ecco allora l’unica forma di libertà terrena: liberarsi delle cose, del proprio io, liberarsi di ogni attaccamento … Ecco che allora non è facile contemplare poiché si vive già sul piano della difficile santità.
E non è da tutti per tutti. Ognuno viva nel proprio stato e nella sua vocazione, l’importante è amare Dio e farsi amare e amare il prossimo.
In un monastero come si può amare il prossimo? Si può amare in minima parte … il prossimo più prossimo: i confratelli e si può amare il prossimo tutto pregando.
La preghiera è una forza, quella che tiene il mondo e per i contemplativi è tutto così, essendo ciascuno pronto in Dio a dare ciò che ha, ecco che coloro che pregano danno in preghiera. La preghiera non è inutile, non inutile la carità e per carità si prega, per carità si opera. E spiegata scientificamente e cosi aridamente la preghiera si può dire che è una massa di onde benefiche che si scontrano con onde negative sino ad abbatterle. Queste onde vanno a Dio e ai santi in Dio dopo aver abbattute le altre. Ecco più si prega, più si ottiene ma non occorre pregare soltanto in orazione o in coro, contano i puri sentimenti e le preghiere vissute nelle sue forme molteplici, è sempre la stessa forza che si unisce ad altre forze di preghiera.
Ho raccontato in parte la mia vita, i sentimenti non si possono mai raccontare veramente, più facilmente possiamo raccontare i fatti. Desideravo studiare la famosa spiritualità induista, pensando che applicandola in un certo senso alla nostra, dei nostri monasteri, potesse essere utile. Non è così e per grazia di Dio e col suo aiuto sono stato fermato in tempo da questa pratica e ora so, comprendo e ribadisco: il cattolicesimo vissuto veramente, veramente e profondamente non ha bisogno di altro e di altri esempi.
Abbiamo l’esempio di Cristo, abbiamo gli esempi dei santi, possiamo allargare all’infinito la Parola di Dio, possiamo sprofondare con la mente e soprattutto con l’anima negli abissi della scrittura, nell’infinità del colloquio con Dio fino a poterne ascoltare la sua presenza viva. Chi ha trovato non cerchi più! Trovi ancor più. E’ diverso! Cercare o trovare. Trovare nella nostra anima dove il Creatore ha posta la sua presenza, trovare attorno a noi, trovare nei fratelli. Mille e mille scoperte nell’ambito della vera religione. Quale mirabile esempio nella piccola santa delle rose, nel piccolo Francesco, nella limpida Chiara! Quale esempio di ricerca fu Agostino! E le parole ispirate di Tommaso e ancora tante, tante altre di santi che furono poeti nel ricamare con gesti e con parole la loro fede pura! Sono felice di parlarti, Chiarore! Siamo in sintonia di pensiero, Io penso e tu ascolti. Prestami ancora la tua mano e contempla con me gli abissi del mistero che ti affascina!
15 Febbraio 1986
4 – Tutta la creazione è nel sacrificio liturgico
Il sacrificio liturgico della Chiesa ha un significato mistico e cosmico. La natura inserita a far parte del cosmo, ha in sé stessa ciò che serve a far vivere l’uomo e l’animale e le piante … Ecco che nell’Ostia c’è il pane: dono di Dio all’uomo, c’è il vino, dono di Dio all’uomo. E tutto si trasforma nel Sangue e nel Corpo di Cristo: ecco il senso mistico e meraviglioso.
E nel sangue umano scorre per un attimo il sangue divino. Tutta la creazione è ne sacrificio liturgico e significa vita poiché è il Dio vivo che nutre lo spirito dell’uomo, che in lui vivrà se degno, se puro, se giusto. Nel cosmo c’è la forza creante del Dio vivo! Tutto vive in lui e per lui.
Come un cuore palpita, come una mente che pensa, come una intelligenza che idea, come una voce che parla e che si può ascoltare interiormente: questa è la forza di Dio, questo è Dio che si fa piccolo nell’Ostia per entrare in noi, che è immenso per l’immensità, da lui creata, da lui mantenuta, che è immenso per la sua potenza di amare, di creare, di ideare. E dimostra anche nel miracolo dell’Eucarestia. Così grande, così mirabile, che non viene spesso compreso e molti vanno all’altare indifferenti, mentre i cuori dovrebbero battere più forte, grande dovrebbe essere l’emozione, dolce la commozione.
“Chi sono io da meritare tutto questo?” Quante volte lo dicevo! E allora quella voce interiore parlava: “Uno dei miei, uno che ha voluto cercarmi!” L’Eucarestia è un premio alla nostra fede. E io tornavo col pensiero ai tormenti passati, quando non ero libero, quando ero carente di quella fede, quando ero nel mondo con le cose che passano e non mi davano sollievo. Questo per me, era in me quella vocazione che temevo di non avere.
Chi ha altre vocazioni può vivere ugualmente e anche se nel mondo la fede, quale segno primario della vita terrena, e forse con più difficoltà, per le distrazioni e i pensieri, e allora con più merito. Nella pace di un convento, senza i pensieri che sono per quelli che vivono nel mondo, c’è più tempo per pregare e contemplare ma se voi riuscite a tenere presente in voi, oltre ai vostri pensieri, Dio, vivrete già liberi e nel mondo, non del mondo. Chiarore, semina questi semi con me! Ci sarà sempre terra fertile e specialmente quella che può sembrare più arida. Semi, semi … Io sembravo terra arida e il seme di Dio è cresciuto in me, malgrado le mie inquietudini, le mie mancanze. Dio è seme per le anime che lo accolgono e sono spesso quelle meno adatte agli occhi del mondo. Gli occhi di Dio guardano in modo diverso. Cosmico e mistico il significato del cuore e di Dio. E quando il nostro cuore batte con quello sacro di Cristo noi facciamo parte di lui!
7 Febbraio 1986
5 – Santi, perle del cattolicesimo.
Nel seminare c’è tanta speranza, Chiarore, sappiamo che si semina Dio nell’anima. Un seme che prima o poi si fa pianta, prima o poi dà frutto … A volte passano anni … anni facili per quell’anima e fino alle ore difficili o dolorose il seme sta nascosto, ecco che nelle difficoltà, nel dolore sfiora sempre l’anima il pensiero a Dio, in ribellione o in supplica … e il seme cresce … Per salvare le anime possiamo chiamarli semi d’amore, per riportarle a Dio, per fare un bene veramente grande. Semi …
A voi Gesù ha dato un vivaio di semi e di piccole piante. Non soltanto un dono per voi, ma un dono in semi e piantine da distribuire. La religione spesso è considerata cosa marginale, viene sfiorata, anche se praticata superficialmente e purtroppo specialmente la religione cattolica. Ecco perché si portano (anche se erroneamente) ad esempio gli induisti che certamente pregano e meditano e contemplano anche e secondo le caratteristiche della loro razza.
Noi amiamo vivere interiormente la nostra fede, forse meno i latini del meridione, che esternano i loro sentimenti. Occorre vivere interiormente la fede, ma viverla anche profondamente. Occorre temere il peccato, occorre rendersi utili, occorre dare e dare, essere poveri nello spirito e liberi.
Non voglio farvi una lezione, amo parlare attraverso te e ricordo quanto fu duro per me la salita per raggiungere la pace sopra quella montagna. Avrei poi parlato così se ti avessi conosciuta, e ti ho conosciuta. La materia vincola, ci si conosce meglio quando si è liberi. Io libero, tu in parte libera, abbiamo fatta quell’amicizia profonda che è dell’anima. Ho divagato … Parlavo dei semi di fede. Spesso basta una parola, spesso un concetto. Soltanto semi. E’ Dio che semina, noi eseguiamo.
Io ora semino queste parole … Andranno a frutto. Per me fu il pensiero dell’Eucarestia, la certezza di quel miracolo, a farmi capire che è soltanto una, la vera religione, quella del Cristo nella sua completezza. Essendoci arrivato dopo prove e pensieri ho potuto vederne tutta la grandezza: il miracolo di quei momenti … Tutto in me si esaltava, tutto in me esultava. Le mura di quel convento che mi difendevano da quel mondo che allora temevo. “Ora et labora”. Eravamo come api, ci procuravamo ogni cosa e vivevamo di lavoro e di preghiera orale, sentimento di preghiera interiore, colloquio intimo con Dio e canti di gloria a Dio.
Non tutti possono avere la stessa forma di fede: importante viverla nel proprio stato. La si può vivere su di una nave da crociera, in una pista di circo, dipingendo o semplicemente nella vita più semplice. Soli in mezzo al frastuono, a seconda del proprio carattere, della propria vita scelta. La fede è in noi, non fuori di noi. E quando è profondamente penetrata in noi, tanto è più difficile che ci spossa abbandonare. Penetra e la si mantiene quale preziosità. Mi libravo nell’aria con l’anima nel silenzio delle chiese deserte e anche ascoltando e prendendo parte a quei canti. Il consacrato è già penetrato nell’Eternità quando ancora è sulla terra in cammino, poiché vive ore staccato dalle cose e dalla materia, poiché insegna sull’eternità, poiché parlandone comincia a viverla. Il consacrato ha grandi privilegi e grandi responsabilità da Dio verso i suoi fedeli deve essere più che un padre comune, deve pensare a quel grande ed esemplare padre terreno di Dio, Giuseppe.
Una volta in Francia, credo la prima volta che vedevo un presepe in una casa, chiesi cos’era e chi era quel piccolo uomo e chi fosse quella donna, piccole statuine …
Gesù non c’era ancora, aspettavano la mezzanotte di quel giorno (o di quella notte) per metterlo al suo posto … Allora non avrei mai potuto pensare che quelle statuine, quei personaggi avrebbero avuto tanta importanza nella mia vita. Un’altra bellezza del cattolicesimo sono i santi! Forse neppure i cattolici nati tali, non se ne rendono conto, poiché per essi sono come un fatto scontato e non si soffermano molto a pensare alla grandezza delle loro virtù eroicamente vissute. I protestanti senza rendersene conto sentono la carenza di questi esempi. Per me che non li conoscevo e non ne conoscevo la storia fu una vera gioia studiare la vita di Francesco d’Assisi, Chiara, di Bernadette e della mia cara Teresa delle rose …
L’Italia ha dato grandi santi, perle del cattolicesimo, mirabili esempi, tramiti tra la terra e il Cielo. In Roma ho avvertito come una scossa al pensiero di quanti santi fossero sepolti sotto quelle basiliche: i santi martiri. Chiarore, ora ti lascio ai tuoi lavori, ai tuoi pensieri, alla tua vita e sono felice di questo straordinario tuo dono per il quale posso dimostrarti la mia amicizia e darti qualche altro seme …
Semi di fede, semi di amore.
21 Febbraio 1986
6 – La meraviglia della religione cattolica
Non stupire fratello, se parlo io dei santi. Io che non conoscevo i santi, certamente più di altri che li conoscevano, ne ho apprezzata la loro grandezza, proprio poiché per me furono cosa nuova. Non stupire se ti parlo … Comunione dei santi … Il Cielo e i suoi abitanti è nel non spazio, nel non tempo, è ovunque e allora anche vicino a te (come potresti pregare senza essere ascoltato?) E’ per questa comunione che la preghiera è efficace.
La lunghezza d’onda (che ogni creatura ha onde trasmittenti) può essere la stessa se Dio Trinitario lo permette per un bene, ecco che allora io, sulla stessa lunghezza d’onda di “ Chiarore”, posso trasmettere il mio pensiero, le mie parole, espressioni del pensiero e così darti una spiegazione direi scientifica … umana e pratica, ma sempre miracolo di dio, dono di Dio.
La meraviglia della religione cattolica: l’Eucarestia che ne è il cuore. Cuore di Cristo nei nostri cuori. Miracolo mistico e cosmico! E i santi e le loro vite eroiche! Ogni santo con la sua personalità e le sue opere. Dai santi martiri che fecero grande Roma, dove io nel mio tempo in Roma, ne avvertii quasi la presenza, pensando al loro sacrificio. Entrando nella basilica di San Sebastiano e alle Tre Fontane pensai molto a Sebastiano e a Zenone e le sue milizie.
E nel tempo Agostino con i suoi pensieri e i suoi tormenti nella ricerca, la sua pienezza di gioia nel suo aver trovato … e Girolamo e altri fino a Tommaso d’Aquino con la sua logica, fratello. Certamente occuparsi dei santi è una vera gioia. Penetrare il mistero di certe anime è godere per l’anima, è conferma e certezza di quel mondo dove io vivo e vivono i santi, per voi che state camminando. Vorrei nominarli tutti.
Io li amo e li ho amati in terra: Francesco d’Assisi, Teresa delle rose, Bernadette … Ed erano creature umane …. Creature sublimate dalla loro santità, che è anche volontà, sacrificio, penitenza. E questo santo umile e semplice, modesto e dolcissimo è commovente, un poco come la piccola santa delle rose: Térèse de Lisieux. Santi che non sapevano di esserlo. Santi!
L’umiltà è santità ed è una cosa bellissima. Sono lieto di poterti salutare e non stupirti: Comunione dei santi! Così semplicemente un saluto a te che semini … Semi di fede, semi di carità, semi, semi.
E Dio raccoglie i frutti.
La tua semina è nel tuo compito. Chi semina fiori, chi ortaggi, Tutto a gloria di Dio.
23 Febbraio 1986
7 – Creo en Dios
L’evoluzione spirituale è secondo la propria volontà e secondo il proprio carattere e sempre con l’aiuto di Dio. Una mano tesa verso l’alto dove una mano si tende … Per me erano di tormento i pensieri contrastanti che venivano alla mia mente e che svanivano dopo una risposta logica, dopo molto tempo, nel periodo della mia prima ricerca e nell’ignoranza.
Dopo, conoscendo studiando e pregando si ottiene quel senso logico che fa capire per credere. Nulla vi è di illogico nella fede anche se tutto è soprannaturale. Anche questo mio parlarvi è logico: Dio lo ha permesso! E’ una soprannaturale logica. Crescere nella spiritualità può essere facile con l’aiuto di Dio, impossibile senza il pensiero alla preghiera. In questo caso: “crescere”, la preghiera è nutrimento.
Preghiera in senso lato: tutto è preghiera nell’amare Dio. Guardavo quel crocifisso e vivevo con Lui quella passione, non certo con i suoi dolori, ma certamente partecipe. “Hai sofferto per me …” Quando ho scritto quel libro ho pensato che poteva essere utile a qualche lettore, qualcuno o più di uno si possono identificare in me. Quei miei tormenti sono stati di molti. E quella pace dopo la fede conquistata la auguro a tutti! Prego ancora per questo. So quanto vale la pace dell’anima.
Le voci dei bambini che pronunciavano il “ Credo”: Creo en Dios, in quella chiesa è stata per me una conferma, quasi una risposta al mio voler credere. La fede dei semplici, dei puri, dei piccoli non ha bisogno di ricerca: è!
Dio ci prepara in modo diverso, ma tutti aspetta nell’arco di ogni vita! E ai più piccoli da la fede semplice e pura. Io ho dovuto guadagnarla per la mia vita, non meritavo la fede semplice, dovevo per raggiungerla salire la montagna. E siamo tutti sulla montagna!
Io sulla vetta luminosa e voi cari sulla vetta della pace. A poco a poco si raggiungono le vette: la montagna ha sette balze: la prima si raggiunge durante la vita terrena: la pace dovuta alla fede! E dalla montagna si guarda in basso e tutto sembra piccolo … E’ tutto piccolo al confronto dell’unica realtà: Dio!
Dio è immenso. E si fa piccolo per entrare nelle anime. Cristo: due nature e nell’Eucarestia c’è la materia e c’è lo spirito di Dio. Pane e corpo di Cristo! In sintesi c’è il grano che è della natura per il nutrimento dell’uomo. “Dacci oggi il nostro pane!” e c’è Dio col suo cuore, col suo sangue il nutrimento dello spirito dell’uomo.
Ti ho già detto che l’Eucarestia e il pensiero dell’Eucarestia mi avevano affascinato”. Ecco , la vera religione: Dio che vive nei cuori, che illumina le anime, Dio che s’è fatto carne e continua a farsi carne. “Sono venuto ad abitare con voi!” Mi sembrava di sentire quella voce…” “Sono venuto ad abitare con te, Thomas, fammi restare con te, rendi il tuo corpo pure per Me…”
Ero sulla vetta della pace!
Ti ringrazio Irma del tuo pensiero, della tua amicizia. E ringrazio con voi Dio per queste parole che mi permette di dare a voi, mi sembra di scrivere ancora un libro: “La vetta più alta!”
La vita terrena ha quella sola vetta: la fede!
24 Febbraio 1986
8 – L’incarnazione
L’incarnazione è la discesa di Dio nella carne. Dio che in cristo si svuota della sua potenza, si fa bambino, cresce, lavora, si umilia, lo umiliano.
E si fa dolore per noi pur essendo Dio soffre tutto ciò che soffre l’umanità nella parte più crudele del soffrire. E con cristo nel dolore il dolore di Maria, la santa delle sante, la purissima. Contemplare la loro vita o meglio ciò che della loro vita si conosce, è come chiamarli: essi ascoltano e mostrano nuove cose di essi.
Li potete vedere nella parte più facile della loro vita a Nazareth, la piccola vita d’ogni giorno… Li potete vedere nel dolore: Cristo in Croce e Maria annientata dalla sofferenza nell’averLo visto soffrire ai piedi della Croce.
E l’umanità cattolica sotto la Croce nella Comunione con Cristo partecipe di quel dolore. E Cristo che si è donato e sempre si dona.
Contemplate l’Eucarestia, state sotto la Croce, là c’è tutto il dolore del mondo che penetra l’Uomo-Dio, che fa di sua Madre la sintesi del dolore umano, ma c’è anche per tutti la speranza: “E’ Dio che risorgerà!” Dall’abisso del dolore alla gloria!
Il cammino dell’uomo sulla terra ha questa speranza: “Io cammino, io soffro, ma come Cristo morirò e in Lui rivivrò!” Brevi, lunghe vie. Il tesoro più grande: la fede!
Contemplando la vita terrena di Cristo si può conoscere e amare veramente Cristo. E soltanto attraverso le parole che ci ha lasciate e attraverso ciò che dice al nostro spirito si possono avere, nel contemplare la sua vita, larghissimi sviluppi in ciò che dice: tutto ciò ci fa crescere spiritualmente è la sola regola di vita nel bene.
Ecco altri semi… Semi di pensieri che per voi sviluppo…Semi dell’amore di Dio che sparge a piene mani e in grande quantità a voi, in voi. Semi dell’amore che cresce, che sublima. Contemplate quella vita eroica e semplice, contemplate il sacrificio di Cristo e la sua Resurrezione. La speranza! Se Egli non fosse risorto ci potrebbero essere dei dubbi sulla sua divinità. “Se ho dato all’uomo la fatica, anch’Io faticherò, se ho dato all’uomo il dolore, anch’Io soffrirò…”
Mi perdevo in quei pensieri, le ore erano per me minuti, entravo nell’eternità, salivo verso quelle vette…
La mia montagna! La vostra montagna!
Se ho dato all’uomo il dolore devo dargli la speranza…
26 Febbraio 1986
9 – E nell’Eucarestia ci parla
Pensavo all’Eucarestia e m’inoltravo negli abissi di Dio. Il punto focale dell’incontro con Cristo è per noi l’Eucarestia! Attimi di unione e in quegli attimi usciamo dal tempo e siamo là, sotto la Croce ed Egli ci mostra il suo sacrificio per noi, per ognuno di noi! Egli ci ha lasciato sé stesso per unirsi a noi, per penetrare la nostra anima e scorrere col suo sangue nelle nostre vene…
Mi sembrava di ascoltare una melodia… E quando consacravo il mio cuore tremava, esultava, palpitava! E tutta la felicità e la gratitudine d’essere stato scelto da Lui al sacerdozio erano grandi ed emozionanti in me. “Non voi avete scelto Me! Io vi ho scelti!” E ha scelto anche questa anima che prima era vuota… Mi venivano tanti pensieri, rivedevo le ore buie della mia vita! E ora che ho ritrovati i più cari, i più amati qui ho compresa ancor più la meravigliosa bontà di Dio! Dio che incarnandosi fu uomo e Dio che è forza che regge il cosmo, alimenta il creato, lo inventa e lo Spirito che alita, va ed è sempre presente come presente sono il Padre e il Figlio all’umanità.
Dio ci ha inventati liberi, ci ha inventati facendoci tanti doni e dandoci la possibilità della salvezza.
Qualche volta può essere silenzioso e la nostra anima è al buio, ma quando ci parla esulta la nostra anima. E nell’Eucarestia ci parla! Vi parla, a me ha parlato nel tempo, ora in maniera meravigliosa mi parla. E voi, amici, rispondetegli con tutto l’amore che avete in voi stessi. La notte per me era magica, da bambino stavo sveglio ad ascoltarne il silenzio, dopo con altri pensieri e dopo ancora in preghiera-unione con Dio, meditazione. Guardavo il volto di Cristo con gli occhi dell’anima, lo vedevo sofferente o glorioso a seconda del mio stato d’animo.
Questa parte di Dio, che è Dio e si è incarnato ed è uomo di sublime umanità, di perfezione, di bellezza, ha lasciate parole divine e le ha pronunciate con solenne voce umana… Un mistero che si fa sempre meno mistero via via che si penetra nella conoscenza e più lo si chiede a Lui: “Mostrami il tuo volto Signore!” E il volto di Cristo ci mostra Dio. Le parole di Cristo sono parole di Dio!
1 Marzo 1986
10 – La grande logica di Dio
Potrei essere ancora in terra, ma certamente non vorrei tornarci anche se anche in terra ho goduti attimi di Paradiso nell’Eucarestia, nella preghiera e nella meditazione. Soltanto la vita spirituale può darci questi attimi! Si cammina senza sosta, fino a quel trovare: la pace dell’anima. La pace dell’anima si raggiunge con la preghiera, con la meditazione, col colloquio con Dio che è preghiera e meditazione.
Certamente con la fede che porta a tutto questo, non in tutti: nei contemplativi e nei mistici. Negli altri la fede è più semplice, ma è fede e questo vale! Il semplice, puro, vive senza saperlo la spiritualità e senza saperlo medita.
Meditare invece con volontà è altra cosa e per me fu una grazia, inoltrarmi in cose che potevano sembrare misteriose e impenetrabili e mi apparivano dopo evidenti e sempre logiche.
La grande logica di Dio che è logica anche nel miracolo. Il miracolo è cosa straordinaria, ma logico poiché viene da Dio: ecco, una guarigione impossibile: è logico che l’intervento divino renda tutto possibile, e mai miracolo sconvolge una legge naturale, ma la perfeziona: una malattia che è incurabile umanamente si cura col miracolo che supera la legge senza sconvolgerla: Dio può tutto!
E i miracoli dello spirito? Non sconvolgono: superano semplicemente le cose della materia e perfezionano le anime. Dio sublima sempre! E questo nostro discorso? Tu mi pensi, quasi mi vedi… Io parlo: siamo sulla stessa onda di ricezione. Tu ricevi e metti sul foglio ciò che io penso e dico.
Penso…a te dico, poiché tu non leggi il mio pensiero, ma lo capti e viene tradotto in parole. Le parole sono le sole espressioni del pensiero. Questo è un logico miracolo. Io, e prima di me altri felici celesti in comunicazione con la terra. Logica… E’ chiaro che Dio si serva di tramiti per realizzare la Comunione dei Santi. E’ logico.
Ed è logico che Cristo viva anche in terra, in mezzo agli uomini.
È venuto ad incarnarsi per un tempo: la sua umanità, è venuto ad incarnarsi per tutti i tempi: la sua divinità. Ed è logico che nutra di sé i suoi, Egli sa che come il corpo ha bisogno di pane, l’anima ha bisogno di Dio. “Dacci oggi il nostro pane!” Pane di grano, pane di sangue e vita e cuore di Cristo!
E’ logico credere in una vita oltre la terra per coloro che sono in terra. Io la vivo questa vita e la confermo con queste parole. E’ logica poiché nulla Dio fa d’inutile e sarebbe inutile vivere anni e giorni e talvolta lasciando cattivi esempi o cattivi ricordi, altre volte offrire e soffrire senza giusto premio?
La vita dell’anima che in terra possiamo sentirla in noi vivere poiché ci fa pensare, ci fa amare e agire e oltre è libera. Sarebbe logico il dolore senza premio? Ecco che le parole di Cristo, le più sconvolgenti, erano e sono le più logiche:
“Beati quelli che soffrono!” Essi saranno felici per sempre! Ricordo tanti miei pensieri e le immagini dell’infanzia a Prades: il verde delle vetrate colorate, mia madre che dipingeva.
E’ bello ricordare e confrontare.
Anche in terra esistono felici momenti e serenità e pace, ma in Paradiso è tutto moltiplicato. Non ci sono più i momenti. C’è ben altro!
E questo lo spiegano gli angeli! Gli angeli! Un’altra meravigliosa invenzione di Dio!
Esseri di puro spirito e allora senza volto, ma essendo venerati e amati dagli uomini (una parte degli uomini) assumono il volto che gli uomini gli danno. Anche gli angeli come gli uomini creati da Dio sono a sua immagine Dio ha preso un volto umano e così gli angeli per noi prendono un volto umano.
Nelle apparizioni hanno sempre preso un volto: altra logica: come possono apparire? Inoltrandosi col pensiero o meglio con la preghiera nei misteri essi non sono più tali.
Come il dipanarsi di una matassa…
Anima cara, Chiarore, contempli con me i misteri, penetriamoli. Diventano comprensibili! Diventa comprensibile il dolore che è altra carità di Dio per sublimare l’anima, renderla consapevole, farla innalzare e soprattutto purificarla per renderla degna di quel premio meraviglioso! “ Beati quelli che soffrono!” Quelli che vedranno Dio senza attesa. Ti ho portato con me sulla vetta più alta e ora ti lascio alla tua opera. Ogni cosa fatta con amore, in semplicità è opera per Dio
3 Marzo 1986
11 – E gli angeli
Penetrando con la meditazione gli affascinanti misteri mi soffermavo con la mente agli angeli, un’altra meravigliosa invenzione di Dio! E vedevo sempre e certamente col pensiero un volto di ragazzo, quel volto assunto da Gabriel per annunciare l’Evento a Maria. E la luce che emanava da quel volto angelico, si rifletteva tutta sul volto dolcissimo di quella ragazza umile, piccola e unica…
E Micael con la sua spada pronto sempre a combattere il male… E gli angeli ribelli? Il male? E’ permesso da Dio e non può venire da Dio. E’ per provare gli uomini dai quali proviene con i cattivi pensieri ed è peccato. Il male esiste, poiché esiste la libertà ma l’uomo sa ed è libero di scegliere il bene. Gli angeli del male operano nell’umanità, ma certamente come sappiamo e ci conforta saperlo: non preverranno.
Torniamo sulla vetta più alta. Risonanze di meravigliose musiche, vetrate colorate, volti cari… Per me il Paradiso è anche questo…Per mio padre che fu uomo molto giusto e onesto, il Paradiso che si è scelto è un mondo di valli e prati, di piccole case e castelli dal tetto aguzzo. Il Paradiso di mio padre sembra la Provenza…
E tu quale Paradiso ti sceglierai? Certamente lo scegliamo già quando siamo in terra perché il nostro Paradiso è anche ogni nostro desiderio realizzato. Se sei con me sulla vetta più alta…Il tuo Paradiso sognato! Con tuo figlio, con la sua giovinezza…La vetta più alta: realizzare l’amore. Fermare l’amore.
E chi non crede e non raggiungerà la vetta? Chi manca di fede per una scelta, non potrà realizzare i suoi desideri. Amavo l’odore dei ceri e l’odore dell’incenso avvolti dall’umida atmosfera di certe antiche chiese. Mi colpì molto, anche se ero allora tanto lontano dalle vette della spiritualità, l’odore dell’antica chiesa alle “Tre Fontane” in Roma.
In quell’atmosfera mi sentii fuori dal mondo, in una dimensione tra mondo e cielo, ma non lo capivo bene anche se la sensazione che provavo era questa. Sensazione di pace e di mistero… In tante chiese ho provato questa sensazione, anche quando le visitavo soltanto per l’arte e non con la fede. Quella pace e quel mistero mi attraevano, forse questo è stato il primo richiamo alla vocazione. Una voce in me non mia… “Questa è la tua strada…” Non capivo ancora che non era la mia voce. Dopo, questa voce è sempre più forte, più chiara. E’ la stessa che ha parlato al mondo, che ha consolato gli afflitti, che ha chiamato gli apostoli.
Inoltrarsi nei misteri è fare un lungo cammino, è fare nuove scoperte. E’ trovare! Mi sentivo un altro, mi sentivo nuovo, mi sentivo l’anima. Ero sulla prima vetta. Per questo ti posso parlare, per questo mi puoi ascoltare. La vetta che tu hai raggiunto con la parte ferita della tua anima.
Il dolore porta a questo salire! Ecco perché quella voce lo ha gridato dalla montagna al mondo tutto: quel mistero, quell’incomprensibile concetto che soltanto aldilà della terra si può afferrare: “Beati quelli che soffrono!”
4 Marzo 1986
12 – Quella voce!
Quella voce! Parla ma non tutti la possono ascoltare o non vogliono ascoltarla. Eppure si può ascoltare nel silenzio e nel frastuono: viene dall’anima, è nell’anima. In Paradiso vediamo Cristo e lo ascoltiamo! Per i terreni il Paradiso è inimmaginabile, per noi è… il Paradiso.
Tutto quello che abbiamo sognato, desiderato, amato! La somiglianza dell’uomo con Dio, creato a sua immagine, rende l’uomo creativo: in terra crea le sue azioni, in Paradiso crea il suo mondo. In terra il pensiero è chiuso nella materia. Pensiero-anima e così limitato alle azioni che svolge la materia, crea i gesti, le azioni, ma libero il pensiero-anima ha ben più poteri creanti. Mi sono creato un mio paesaggio, mi sono creato una casa con antiche vetrate… Mi sono creato un fiume silenzioso…Il pensiero-anima si esprime completamente quando è libero ed esprimendosi crea ovvero dà forme, dà colore, dà plasticità a ciò che proviene dai sentimenti. Essendo il Paradiso mondi di perfezione, si crea la bellezza che non è increata, poiché soltanto Dio è creatore dell’increato, ma che è sempre stato nel pensiero di Dio, nel suo sempre, e viene man mano generata dalle creature. La bellezza del Paradiso. E quella voce possiamo ascoltare sempre, e quella luce che ci avvolge, dandoci sensazioni di felicità, di pace, di meraviglia, non potete immaginarla.
Mi sono creato anche un giardino con la vista sul mare…Mi sono creato quel mare…Ti porto in quel giardino per un attimo, ti faccio assaporare per un attimo quella felicità. In terra amavo scrivere. Ora continuiamo. Ho lasciato frasi incompiute e ora posso completarle. Ho parlato di quella montagna, ora vi descriverò quelle balze.
Sono arrivato e voi state salendo… La fede, la carità, la bontà, il sacrificio, la preghiera, la lealtà, l’amicizia…balze da scalare per arrivare a costruirsi un meraviglioso giardino, una cattedrale o un paesaggio verde romantico come la Provenza. Quella montagna dello spirito! Ora canto nello spirito, ma quanta fatica in terra per salire e salire. E liberarsi delle cose non è facile e non da tutti. Per molti le cose sono prove e sono catene. E’ ancora più difficile salire col peso di tante responsabilità, ma ben più meritevole. Pensavo questo davanti alle catene di S. Pietro, i “vincoli”, quel giorno e cominciavo ad ascoltare, seppure molto lontana quella voce: “Vieni con Me”
5 Marzo 1986
13 – L’ascesi spirituale!
Certamente Agostino era alla ricerca di ciò che io cercavo. Eppure vi sono molti che non cercano. Non conoscono la gioia dei piccoli progressi che si compiono in noi quando cerchiamo e Dio si mostra un po’ per volta…
L’ascesi spirituale! Ecco che allora l’anima vive e palpita nel nostro cuore e si esprime nel nostro pensiero.
Ricordo che ero su di un treno verso l’Italia, ero ansioso di arrivare come se vi fosse in me un vago timore. Incontrare qualcosa o qualcuno che avrebbe cambiata la mia vita. E come? Le ansie di chi che Dio ci ascolta. Sentimenti, stati d’animo e forti sensazioni.
Dopo, immerso in quella pace che soltanto la fede in Dio può dare, cercavo di conoscerlo meglio attraverso le parole lasciate da Cristo e guardando la creazione ideata meravigliosamente, meravigliosamente inventata da Lui.
E’ ancor più bello il Paradiso, è un’altra sua creazione premio come. Come potrebbe essere meraviglioso? Gli angeli hanno parole più atte a spiegarlo, in parte, certo…Io sono stato e sono un uomo, ho parole umane, anche se vivo sulla vetta, ma restiamo noi con la nostra personalità, ovviamente migliorata e sublimata: siamo arrivati! La vetta, il Paradiso rivedere i nostri cari.
Mi venne incontro Jean Paul sorridente e bellissimo…E dopo gli altri. Jean Paul fu l’unico battezzato della mia famiglia ed ebbe questo privilegio, venirmi incontro subito.
6 Marzo 1986
14 – Vi verranno incontro
Chi è nato cattolico spesso non si rende conto della grazia di appartenere a questa religione e molti la mettono sullo stesso piano delle altre religioni. Certo chi è puro si salva, ma chi è cattolico vive se lo vuole già in terra, in piccola parte nell’eternità e la penetra con l’Eucarestia. Il battesimo è una luce nell’anima che la grazia mantiene accesa. Io, facendo tante esperienze, ho potuto dopo capire la grazia che viene da Dio e che noi dobbiamo mantenere: è quella pace di chi ha trovato, è quella pienezza di vita che ci fa sentire l’anima, che ci fa capire che siamo anima.
Chiarore tu non sei portata a tanti pensieri, hai in te la sapienza non occorre a te pensare: ti viene detto ciò che per altri è fonte di molto studio attraverso la preghiera e non raggiungono egualmente le altezze che tu raggiungi. Io ho faticato a salire, molti faticano. Importante è arrivare! Approdare! E quando improvvisamente ho lasciato la terra mi sono trovato in una dimensione inspiegabile “era sognare?” Jean Paul mi è venuto incontro e mi ha accompagnato assieme al mio custode innanzi a Cristo per l’ultima confessione, mi ha spiegato che poteva venirmi incontro poiché per grazia era stato battezzato negli ultimi tempi della sua vita in terra. L’ultima volta che lo vidi, sentii che in terra non lo avrei più rivisto, sapevo per fede che lo avrei ritrovato. Eppure per un attimo fui stupito, dopo mi resi conto che avevo cambiato il modo di vivere.
Dio ama tutti, nessuno ha colpa se non è cattolico. Più colpevole è il cattolico soltanto di nome, tuttavia i sacramenti dei cattolici, se vissuti, se alimentati con la grazia sono ben importanti. Figli di Dio siamo tutti, figli della Chiesa Cattolica i battezzati. Mio padre vive il suo sogno, fu un giusto, ha sofferto e il suo Paradiso si è realizzato, con mia madre vive nella sua nuova Provenza e dipingono ancora…I sogni realizzati. Li ho ritrovati tutti i miei: erano dei buoni. La bontà sublima, ma la vera religione lasciai segni dei Sacramenti nell’anima.
7 Marzo 1986
15 – Nel mio cuore c’è Dio.
Esistono teorie di comodo che portano lontano dalla Verità. Se non ci fosse l’inferno perché Dio ha mandato suo Figlio a salvarci?
Certo, poiché è grande la sua misericordia e l’inferno esiste e abbiamo avuti tutti gli insegnamenti per evitarlo:
intelligenza, coscienza, conoscenza per chi la vuole… Conoscenza: è ciò che spesso manca nel cattolico, si ferma ai primi concetti imparati e spesso li dimentica.
L’anima va nutrita anche intellettualmente (anche se la parola è impropria) a seconda del grado d’intelligenza e cultura. Durante la mia vita terrena ho avuto la grazia di poter pensare, di riuscire ad approfondire dopo quegli anni di ricerca. In me era l’ansia, benedetto dono che Dio mi aveva fatto per farmi capire dopo la Verità.
A tutti Dio fa questi doni: talenti che si fanno fruttare e talenti che si sprecano… Anche l’arte è un talento che si deve far fruttare per il bene degli altri, per le loro anime.
Quanto può aiutare l’anima, a volte, un brano di musica! Io ascoltavo l’organo e mi sembrava di salire in quanto salivano le note… Quando si vive nella fede, si vive più con l’anima che con la materia, si vive meglio! Sentimenti, palpiti…
Nel cuore sentivo battere la mia anima, dopo l’Eucarestia quando nelle mie vene correva il sangue di Dio! E gli occhi pieni di lacrime per la commozione. Il pianto di felicità… Questi sono attimi di luce che fa intravedere una realtà paradisiaca. E un suono d’organo, un raggio di sole attraverso una vetrata, il profumo dell’incenso e il cuore che sente l’anima! Vi auguro di provarlo! E’ la felicità in terra.
E per chi cerca la pace altra non ne troverà se non questa.
Continuando la vita d’ogni giorno ma con una realtà nell’anima: “Nel mio cuore c’è Dio”. Si vive al sicuro protetti da quegli affanni e da quei turbamenti di chi ha il cuore vuoto. Dio aspetta il richiamo degli uomini per entrare nei loro cuori.
Il libero arbitrio è un altro dono e rende responsabili ma idonei alla salvezza. Non per te questi concetti Chiarore, per chi leggerà…
Voi sapete con gl’insegnamenti celesti cose che custodite in voi per darle a chi ne ha bisogno. La sapienza! Altro dono di Dio e questo è raro, come il carisma che è rarissimo e ha il timbro del dolore assoluto.
Come vorresti il tuo paradiso? Con tanti fiori, con i tuoi amati e col mare… Il Paradiso di Jean Paul è molto vario, come la sua fantasia…E il mio Paradiso è anche questo parlarti, un altro grande dono di Dio per me e per quelli che ascolteranno.
8 Marzo 1986
16 – Esiste così la natura materiale e l’altra
L’eternità non ve la posso spiegare e meglio di me un’idea ve la possono dare gli angeli. E gli angeli? Hanno o non hanno volto ed ali? Purissimi spiriti e quindi non hanno nulla di materiale, ma si immergono nella materia per vigilarla e proteggerla, vivono con l’umanità per aiutarla ed ispirarla.
Purissimi spiriti: senza volto senza ali? No, anche ciò che è spirito e di spirito ha un volto spirituale, non certo carnale. Anche io rito e di spirito ha forma e plasticità, poiché lo spirito ha occhi che vedono, orecchi che sentono, ha infiniti sensi e infinite possibilità poiché ciò che è di spirito vive nel mondo spirituale.
E chi vive ha occhi, orecchi sensi, poiché la vita è anche vedere, ascoltare, toccare, sentire… E per riconoscerci noi spiriti ci vediamo come e tali ci siamo conosciuti nella vita della materia. Se la logica di Dio è la più alta logica, se in Dio continua la vita deve essere pure sempre vita e l’uomo nella materia vive nella materia, nello spirito vive nello spirito ma è vivo, più vivo e allora più sensi, più sensazioni, più possibilità creative e i pensieri prendono plasticità, la visione è totale e la libertà è nel non spazio.
Ho amato i riccioli rossi di mia madre, la rivedo con quei riccioli rossi. Ho amato il mio padre il suo sguardo limpido, guardo quello sguardo come guardo il sorriso di Jean Paul … Rivedo Bonne maman davanti alla sua toilette e Pop col bastone da passeggio.
E i santi li vedo come in terra li conoscevo nelle loro immaginette … Il sorriso nel roseo volto della mia piccola santa di Lisieux, il volto buono ed austero dalle fattezze armoniose di Agostino … Ascolto la voce di Francesco, una voce squillante che tu conosci e quell’accento! Ognuno parla nella sua lingua, nel suo idioma come te, Chiarore e ognuno comprende nella lingua con la quale si è espresso in terra … Qui ci capiamo per amore: ho incontrato un ragazzo molto bello, alto, slanciato, aveva una chitarra… E’ molto felice e tu sai chi è! Resta un segreto tra noi Chiarore, anche i suoi baci sono per te. E per te che hai capito il nostro segreto.
Esiste così la natura materiale e l’altra: quella sovramateriale che si chiama anche sovranatura, ma è un mondo senza spazio creato da Dio per l’umanità. E’ quel regno! E in terra scende invisibile negli uomini di buona volontà… Il regno dell’amore. Più vi è amore, più il Regno celeste penetra nelle anime. In terra non potevo scrivere di ciò che non conoscevo, ora posso farlo con te, ma tu puoi soltanto immaginare in piccola parte questo meraviglioso inimmaginabile.
10 Marzo 1986
17 – San Giuseppe
Quando in Provenza ho visto per la prima volta il presepio, sono rimasto colpito dalla statuina di san Giuseppe. Eppure allora fui colpito come da un giocattolo molto bello che avrei desiderato avere.
San Giuseppe fa parte per i bambini cattolici di una favola, un sogno, una romantica storia che rammenta fiocchi di neve. San Giuseppe è stato un vero uomo, forte e meraviglioso nella sua umiltà, quasi incredibile per i suoi atti meravigliosi nella sua purezza.
Un’altra meraviglia del cattolicesimo. Chiarore, Sali con me nella vetta, guardiamo quella storia, guardiamo il tempo che è passato da quei giorni e vediamo egualmente giovani quei personaggi: San Giuseppe, gli apostoli come fratelli di questo tempo. La relatività del tempo si vive oltre il tempo, sulla vetta di quella montagna che vista dalla terra sembra irraggiungibile. La scala per salire: sacrificio. La scala per salire: amore. La scala per salire: preghiera! Il concetto di preghiera non sia soltanto orazione, sia anche azione. Agire nell’amore.
Come San Giuseppe che lavorando pregava, sudando pregava e sentendosi un niente davanti a quel bambino Dio gli faceva i giochi e gli aggiustava i piccoli sandali. L’umanità è cara a Dio che si è fatto uomo, che ha scelto degli uomini comuni accanto a sé. Possiamo spiegarlo così questo amore di Dio all’umanità. Dio è sempre stato (non possiamo spiegarlo) e volendo dare ci ha creato, volendo renderci felici ci ha creati. Ci ama per noi stessi e non per sé stesso e questo lo prova la libertà che ci ha data la facoltà di apprendere per salvarci.
Ci ama per noi stessi poiché ci ha creati. La sua creazione è un atto d’amore fatto all’oggetto creato non al soggetto creante che non avendo bisogno di creare per se stesso, che tutto poteva fare e avere, ci ha creati per il Paradiso. La vetta più alta… E là c’è anche San Giuseppe e mi posso da lui far raccontare la sua storia: “Ero sempre stupito, ero sempre ammirato e li ho tanto amati… Ero uno come gli altri, ero un uomo che desiderava una vita normale.
19 Marzo 1986
P.S. Non poteva pensare a quella grande vita che l’aspettava. La vetta più alta ora è piena di luce! E questa luce splende anche per San Giuseppe.
18 – Dio si mostra e si dimostra!
Sviluppare i concetti sacri è meraviglioso, ci si perde veramente negli abissi dell’infinito e l’anima acquista respiro. Io ero ansioso di trovare e la mia vita è stata sempre una continua ricerca. Guardavo alle persone che hanno in se stesse trovato tutto, senza saperlo e vivono una vita limpida. Certamente Dio si mostra e si dimostra in relazione ad ogni sua creatura a seconda del carattere e dei meriti.
Dio si mostra e si dimostra! Si dimostra nei miracoli che anche oggi avvengono, materiali e spirituali. Si dimostra in noi stessi dandoci la pace o l’ansia e si dimostra sull’altare quando avviene il miracolo della transunstanziazione.
Come si dimostra se non lo vediamo diventare corpo e sangue di Cristo, ma lo sappiamo per fede? Si dimostra perché lo sentiamo in noi stessi se abbiamo fede. Viene così premiata la nostra fede: Egli non ci si consola, ci impone, ci vivifica.
La sua forza il miracolo cosmico e quella voce in noi “Sono con te, in te…”. Pensate alla bellezza, alla meraviglia di questo dono: l’eucarestia. Siamo con Cristo, sotto la Croce, il tempo della passione che Egli ha vissuta e sofferta per noi, la possiamo vivere con Lui!
Amore e dolore! Egli in vita terrena, da uomo portava il peso che porta l’umanità e da Dio faceva quei miracoli. E da Dio fa questi miracoli! Io meditavo… Penetravo quegli abissi e m’inoltravo in quei misteri: “ come sarà quel Regno?”
E mi trovavo a pensare a paesaggi meravigliosi… Non ho sbagliato, questo Regno ha paesaggi meravigliosi!
In terra c’è una sola strada, lo sapete, per vedere quel regno: l’amore. L’amore che ora per me è vivo e palpabile… L’amore che nel Regno vediamo e tocchiamo. Dio si dimostra in terra anche con L’amore. Da chi viene l’amore? Dall’amore!
21 Marzo 1986
19 – I Santi non sanno di esserlo
La spiritualità e la fede possono aumentare in ogni santo, seppure di carattere e di modi di vista diversi. Li ho studiati tutti e tre questi santi, forse più in profondità degli altri santi poiché erano così diversi e cosi simili nello stesso tempo nel concetto di fede. Ho amato la piccola santa delle rose che viveva lasciandosi portare dalla volontà di Dio abbandonandogli il suo io.
La piccola Thèrése aveva in stessa la più sublime forma di umiltà unita da una grande profondità di fede che neppure se ne poteva rendere conto poiché era insita nella sua natura e coltivata sempre inconsciamente dal suo desiderio di amare Dio sempre più. Una vita intensa e breve, sopportando il sacrificio con la più grande accettazione.
La disponibilità di tutta sé stessa a Dio Trino. La sua vita, la sua opera, i suoi gesti e le sue prove. La fede dopo la ricerca di Agostino fu invece fatica, studio e meditazione profonda fino alla macerazione. Fatica nello studio, ore e ore di veglia, domande che prima non hanno risposta e dopo via via che si penetra il mistero, se ne penetra uno spiraglio: ciò che basta a dare risposte che portano alla fede, poiché con l’amore si arriva alla fede e a seconda del proprio io messo a disposizione di Dio.
Agostino visse un processo in sé stesso e di sé stesso e attraverso questo suo cercare e giudicarsi: chiedere in preghiera attraverso la preghiera di sua madre che più del corpo desiderava per il figlio la salute dell’anima, attraverso la sua intelligenza bene adoperata e con l’aiuto di Dio certamente sempre, riuscì ad arrivare alla sanità, ma senza cercarla poiché umile, che il vero santo non pensa mai di esserlo o di diventarlo, cerca Dio e la sua grazia e vive per amore a Dio, non per timore in Dio.
Ecco che allora non cerca la santità poiché umile vorrebbe essere migliore e mai si accontenta di ciò che è poiché appunto l’umiltà lo fa essere piccolo secondo sé stesso e grande secondo gli altri. Così come Francesco che Sali sulle più alte montagne della spiritualità in letizia, in semplicità e sempre in grandissimo sacrificio. Per tutti la rinuncia. Base della vita monastica e religiosa. Per tutti la fede-meta della vita e soprattutto speranza nell’altra vita, per tutti e tre la santità inconscia né Agostino né Teresa né Francesco pensavano d’essere santi. Lo furono. Francesco il processo lo subì in sé stesso senza rendersene conto. Fu chiamato nel momento in cui Dio Trinitario volle chiamarlo. E Dio conoscendo ogni tempo, ogni cosa, ogni creatura sapeva chi doveva e poteva donarsi per la fede e per essere i gradini della spiritualità della santa chiesa, gli esempi e la storia di questa.
Le prove dell’esistenza di Dio i santi! La bellezza delle loro vite si dovrebbero conoscere, si dovrebbe imitare. E ciò che è difficile imitarli senza saperlo, umilmente. L’umiltà è riconoscere i propri meriti che tuttavia non sono propri poiché è Dio che ce li ha dati, nel senso che bontà, carità e ogni sentimento sono nel nostro animo.
Dio ce li ha messi dentro e noi dobbiamo semplicemente usarli.
Noi umani dobbiamo ringraziare Dio se possiamo per Suo dono usare la bontà, carità, la fede col cuore l’anima che Egli, Uno e Trino ci ha dati. La santità è diversa e personalissima poiché diverso è ogni uomo e ogni santo.
Non si può paragonare la grandezza dell’uno più dell’altro. Chi è più santo? Non si misura questa santità umanamente. Ogni santo parte da sé stesso e usa bene ciò che Dio ha messo nella sua anima.
In ognuno, di Dio c’è la grazia, Dio in ogni creatura mette le qualità per potersi santificare e sta alla creatura farla crescere o spegnerla… Grazia per salire… grazia per crescere… grazia che talvolta si perde poiché non si usa bene le proprie virtù ma si soffocano con i difetti, la vita scelta o le circostanze.
Per parlare di questi santi, sorelle care, fate prima la loro storia: dati, tempo e fatti. Dopo parlate delle opere e infine della loro grandezza seguendo chiaramente quegli schemi. Scegliete e approfondite e illustratene la vita dopo averla meditata. Per spiegare o per parlare occorre prima possedere in sé stessi ciò che si dice.
E sorelle, certo non è facile, anche la parte letteraria che viene richiesta, ma se voi mettete in questo compito l’amore e la fede verrete aiutate ed ispirate. La scienza di Dio penetra l’anima, si impara con l’anima, non con la mente. Con la mente studiate, ma con l’anima assimilate. E ringraziamo Dio perché ha suscitata la santità in tante anime scelte, che gli hanno risposto con tutte sé stesse. La santità potete cercarla anche voi senza saperlo, semplicemente volendo amare sempre meglio.
31 Marzo 1986
20 – La bellezza della religione
Quando mi raccoglievo in me stesso per unirmi a Dio, vivevo sospeso tra il tempo e l’eternità. Salivo la montagna delle sette balze e gioivo di poter essere in quello stato di grazia per grazia! Assaporavo la bellezza della religione, la forza della fede e il pensiero ai santi amati faceva sì che io li potessi, sentire vicino a me. Mi sembrava di vedere il volto giovane della santa delle rose e lo sguardo intelligente di Agostino d’Ippona.
Non era fantasia, semplicemente era salire per quelle balze! Salire! Tutti voi potete salire e vivere la spiritualità. E vedere i loro volti! Pensavo a mia madre e vedevo i suoi riccioli rossi, a Jean Paul, a tutti quelli che erano in alta oltre il tempo e che sentivo accanto a me col loro spirito e con ogni loro sentimento. Ricordo particolarmente il suono dell’organo; le note diventavano ali per me.
Chiarore, sono tornato per il tuo inconscio richiamo, il tuo affetto e la tua simpatia. Comunione! E ti porto i miei ricordi di un tempo affinché tu mi possa conoscere e sentirmi vero amico. My friend! Mio amico Thomas: chiamami così te ne sarò grato! Io non conoscevo l’italiano, se non qualche parola e lo trovavo molto musicale. Io ora penso in inglese, ma in te parlo in italiano. Può sembrare strano a chi non ha pratica: il dono delle lingue è una storica verità. Torno per una conversazione che tuttavia conferma verità. L’importanza di quell’ascesi: devo sempre ringraziare Dio per i talenti che mi ha dati. E tu con questo meraviglioso talento! E il talento di saper spiegare, parlare, dire soprattutto convincere? Tu, amico sei molto persuasivo e lascia che ti dica vecchio mio (modo di dire inglese …) la tua voce è perfetta. Ascoltavo con voi la mia storia, ero presente e non è strano, è soltanto straordinario! E vivevo ancora quei momenti meravigliosi: l’Eucarestia. E ora vivo il tutto meraviglioso! Quel sangue che mi ha nutrito e mi ha redento! Ora Cristo è glorioso, ma il Suo sangue scorre nel mondo! Nelle anime, nei cuori! Fate tesoro dell’Eucarestia! Queste autunnali primavere di Roma mi fanno ricordare quando io venni in Roma. Affascinato e dolente per quel dente cariato. Molti abitanti di Roma non la sanno godere, l’abitudine forse, così come altre cose belle della religione, come i santi. La Chiesa cattolica ha i santi! Le loro storie, ciò che si conosce di loro, ciò che alcuni hanno lasciato scritto. Per me che arrivai dopo al cattolicesimo, fu meraviglioso conoscerli e scoprirli. Ti lascio per oggi, per te, non ho oggi, né domani io ho il sempre. E tornerò! “My friend! Vecchio amico …”
Ascolterò e verrò.
26 Novembre 1986
21 – Non siate isole
La reciproca carità cambierebbe il mondo, se fosse realmente vissuta. Nessun uomo è un’isola, ma facente parte del cosmo, è parte dell’umanità in simbiosi con la natura. Nessun uomo è simile ad un altro: creazione di Dio e Dio non si ripete nella Sua intelligenza, è infinito come è infinita la Sua fantasia. E noi, umanità, fantasia di Dio siamo a immagine della Santa Trinità e ogni uomo è sé stesso, ma anche tutta l’umanità poiché è con tutto il cosmo in simbiosi. Pensavo così allora e ora confermo questi miei pensieri da questo mondo fatto d’infiniti mondi dove vivo con i miei cari, dove Jean Paul vola ancora più in alto ogni volta che lo desidera e mia madre dipinge con mio padre; e dove Dio ci avvolge di luce cosmica proveniente dal suo pensiero creante che forma ogni cellula che fa vivere e crescer gli uomini e ogni creatura della scala d’ogni Regno.
I Regni: natura e animali, infiniti insetti, migliaia di piante. E nell’infinito da dove il finito si specchia è minima parte, migliaia di creature angeliche migliaia e migliaia, così come di santi, di felici, di arrivati a Dio, ammiranti il volto di Cristo e guardanti Sua Madre, cantano la gloria dei Cieli, mirando verso la terra i fratelli in cammino.
E’ luce di luce l’Eucarestia che parte da Cristo nei Cieli e lo Spirito di Dio che tutto penetra ovunque la fa penetrare come luce nei cuori che amano Cristo.
Tutto viene e proviene dal pensiero divino che sprigiona quella forza che da vita e creazione continua. Nel cosmo c’è Dio, l’esistenza di Dio è evidente: è in ogni cosa creata col pensiero e l’amore e l’azione del SUO PENSIERO. E l’uomo dovrebbe guardando l’immenso amore di Dio, farlo suo nel suo limite, per dare sé stesso e rendere il mondo pieno di pace, mai di quell’egoismo che è quasi di tutti e quell’odio che ha fatto morire in Croce Cristo, risorto dopo per l’amore. L’amore è salvezza, nessuno si isoli nell’egoismo. Mani tese! Sacrificio: preghiera sublime sarà quest’offerta di sé stessi a Dio nell’amore al mondo. Ricordo la mia vita e i miei ricordi più lontani vanno all’infanzia e alla giovinezza quando ero vuoto! Dopo ricordo l’abbazia e quei canti, quelle meditazioni, che a volte giovano, ma possono essere anche pericolose se si va oltre e ci si confonde. Ho capito che per meditare occorre conoscersi. Occorre sapersi fermare in tempo per non varcare certi principi, e occorre essere già morti alla terra quando si è vivi in terra.
In Paradiso non si medita poiché si conosce: si pensa, si ricorda e soprattutto si ama! Abbiamo trattato insieme l’Eucarestia, ora un altro permesso divino per trattare l’amore. Eppure l’Eucarestia è amore. Amore di Cristo: sintesi ed espressione di tutto il Suo amore: la Croce. E dopo l’amore in senso lato.
Molto si dice sull’amore e non molto si vive d’amore. Il peccato d’origine fa tendere all’egoismo, la vita stessa e le tentazioni portano lontano dall’amore. Occorre la preghiera e occorre quella volontà che non ha bisogno della meditazione, ma della grazia.
L’amore al prossimo! Non siate isole! Noi eravamo il prossimo e ora siamo viventi nel cosmo, liberi in Dio amore, prossimo da amare ricordandolo. E il prossimo in cammino, in terra, è prossimo tutto. Tutti quelli che incontrate: prossimo da amare! Fate che anch’essi non siano isole.
11 Settembre 1988
22 – L’unica verità!
Il fatto più grande di tutti i tempi sappiamo che è stato l’unico. L’unica Verità! E Cristo è venuto, realtà, storia, divinità. Per vivere la fede occorre la grazia, dopo la conoscenza e ancora la volontà. Per vivere la religione occorre il sacrificio. Non vi sono illusioni: la vita è scala.
Quando la fede è in noi tutto è più leggero, quando io ero “vuoto” vedevo tutto difficile e spesso inutile. Se dovessi raccontarti tutti i miei sentimenti e la mia ascesi, amica diletta, dovrei dettarti a lungo. Ti posso dare una immagine di me, del mio tempo, delle mie ansie placate quando in convento pregavo. E l’emozione dell’Eucarestia era in me, nello stesso tempo gioiosa e dolorosa. Vita e morte!
La morte vinta dalla Resurrezione.
Quest’amore di Cristo che ha subito ogni dolore fisico, che ha vissuto le delusioni da uomo vero e secondo le sue due nature, ha doppiamente vissuti i dolori per amore. Quell’amore sublime che è in Lui, che è nel Padre, che è dello Spirito.
E se nel mondo fosse vissuto umanamente nella Sua volontà tutta sarebbe molto più facile. Mettersi sul piano di altruismo, non guardare sé stessi, guardarsi attorno con indulgenza e comprensione. I rapporti umani sono molti.
Famiglia, lavoro, incontri … Tutti basati sulla carità … Provare e tentare. Cos’è poi quest’amore se non un raggio di luce proveniente da Dio? Penetra in noi, lo afferriamo, lo usiamo, lo moltiplichiamo o lo soffochiamo nel buio del nostro egoismo.
Ecco, io pensavo nel silenzio di quella cella che l’amore non potrebbe essere se non fosse Dio che lo ha ideato e che Dio stesso è assoluto amore. Da chi altri verrebbe? Agli uomini basterebbe usarlo, viverlo, darlo. “Amatevi l’un l’altro!” il più dolce comandamento e … il più difficile.
Vivere la fede è difficile. Occorre morire a sé stessi e vivere in Dio e nel prossimo. Talvolta, in convento, ho pensato di avere un prossimo limitato: i confratelli, dopo era come se una voce mi dicesse: “Hai il mondo tutto per prossimo. E la tua preghiera è amarlo.”
Ecco il compito d’amore dei nascosti, la preghiera è una forza, è carità sentita, se avvalorata dal sacrificio divenuta altra forza cosmica.
E tutto è in sintonia nell’amore attivo. Se non fosse attivo l’amore non agirebbe, anche la fede deve essere attiva e la religione mai teorica.
In Provenza guardavo quel paesaggio e in me sentivo qualcosa che non sapevo spiegare: il richiamo della fede mentre ancora ne ero tanto lontano.
La lontananza dalla fede è la maggiore causa delle ansie umane. Vivere L’amore è possibile, anche senza fede, si tratta di indole, ci sono tanti buoni non credenti per varie ragioni non di colpa, ma prima o poi in essi interviene Dio che non spreca la bontà, non ha creato invano l’amore.
Non esiste in terra l’amore perfetto, ma occorre tentare e tentare. In qualche santo è stato l’amore perfetto, ma non sempre. Soltanto Dio amò in perfezione e sua Madre senza peccato d’origine, non poteva essere egoista.
I santi hanno tentata la perfezione, si sono sacrificati e macerati. In Paradiso siamo santi, ma non tutti allo stesso modo, le vie sono tante e grande la misericordia divina che è altro amore di Dio-forza cosmica. La forza che regge l’universo spirituale e materiale, il pensiero motore di Dio. Egli accende le luci, egli fa vivere e crescere, progredire, migliorare.
Tutto si basa su quest’amore: principio senza fine di vita. E presto faremo un’altra lezione, amica diletta, anche se l’amore non è così vissuto. Tentiamo di farlo vivere meglio e più intensamente con i nostri scritti, da me dettati, da te eseguiti. Io metto il pensiero, mentre non fai che ascoltare. L’amore di Dio fa i miracoli.
14 Settembre 1988
23 – Io, una parte del cosmo
Nel silenzio della mia anima ho molto pensato. Era il mio modo di essere: la ricerca. E cercando Dio si cerca sé stessi, poiché veniamo da Dio ed egli è in noi. Soltanto trovandolo ritroviamo il nostro io che era soffocato dall’egoismo. Ecco l’io puro. L’io puro: io che vengo da Dio ed Egli è in me, ma agisco io usando ciò che Egli mi ha voluto dare per darmi dopo tutto. Io che vengo da Dio! Non “Io” che sono un’isola. Io, una parte del cosmo, una cellula, un niente e nello stesso tempo molto poiché in me c’è Lui a darmi me stesso in sé stesso. Faccio parte del cosmo e in terra materiale faccio parte della materia e della natura che si riflette in me, una spiga di grano diventa pane e mi nutre, il sole mi riscalda, l’aria mi vivifica.
E ora non ora, nel mondo spirituale faccio parte di questo infinito, non sono un’isola, sono parte del tutto pur mantenendo la mia individualità e vivendo la vera libertà vivo in me stesso e avvolto e immerso in Dio.
La parte spirituale è certamente la più importante: è ovvio dirlo è ciò che vale, dura, è immortale. Nell’uomo vale l’immortalità dello spirito e nel tempo egli svolge l’opera o la missione o spreca il tutto attraverso la materia, ma usando lo spirito. Nessun uomo può essere un’isola! Ogni uomo se allarga l’amore, lo produce, lo trasmette, è poiché è un tutto nel tutto e ha Dio in sé stesso, altrimenti non avrebbe l’amore da dare, da trasmettere. Questa forza cosmica viene da Dio che ne è creatore e fautore. E fatta d’amore la forza che mantiene la vita. E non soltanto la vita materiale, ma quella spirituale.
E l’infinito viene da quella forza che venendo da Dio infinito mantiene l’infinito. Darling, ti spiego cose forse un po’ astruse, ma ora ti sembrano chiare, il mio pensiero penetrando il tuo lo rende comprensivo di ciò che dico. Io parlo in inglese, penso inglese, ma come fu per il dono delle lingue tu ascolti nella tua musicale lingua. Nell’infinito questo modo di comunicare e comprenderci viene detto “lingua dell’amore”. Darling, sono felice di aggiungere ai miei scritti altri scritti.
Seguendo certe dottrine ho imparato certe forme di meditazione, ma a nulla servono se non c’è la grazia e con la grazia non occorrono forme particolari di meditazione poiché interviene la sapienza o illuminazione. Dio dà a chi è in grazia più comprensione, più sapienza, più conoscenza. Dio dà a chi con Lui nel pensiero e questa è la migliore meditazione anche se è la più semplice: aver sempre come sottofondo musicale, malgrado altri pensieri, anche pratici, il pensiero che Lui ascolta, segue è dentro di noi. Dentro di noi la sua forza, in noi la volontà di agire secondo coscienza e carità.
Noi siamo come note di un’unica sinfonia! Nessuno può essere un’isola! E la forza che ci viene data in terra e quella oltre la terra è il pensiero motore o forza divina. Il cosmo vive di Dio poiché la vita viene Dio. Ecco perché si può spiegare l’esistenza di Dio. Senza il suo pensiero non vi sarebbe vita. Essere cattolici è una grazia per l’Eucarestia viva e per i santi che hanno saputo onorarla; comprenderne la bellezza, la grandezza, il miracolo di quel pezzo di pane vivo de Dio vivente e rivivere col pensiero, per quanto possibile umanamente quel sacrificio è meraviglioso.
Ricordo quella commozione nel consacrare l’Ostia. L’Ostia, luminosa, piana di forza cosmica, la presenza di Dio che penetra nell’anima degli uomini, il Sangue di Cristo che scorre col sangue umano.
Dio e l’uomo, le due nature in un pezzo di pane! Il pane vivo che dà la vita. Dio e uomo, le due nature di Cristo, il solo risorto, il più sacrificato. E rivedo le vetrate colorate di tante basiliche, risento il canto dei monaci, io ero pago di aver conquistata la Verità in quei momenti, dopo ancora ansioso di trovare, ho sbagliato, ho amato, ho tentato: ho vissuto da uomo …
5 Ottobre 1988
La conoscenza di noi stessi ci viene dalla conoscenza di Dio. Per conoscere Dio occorre passare dalle opere, dai miracoli, dal sacrificio e dalla Resurrezione di Cristo. Per conoscere Dio occorre l’illuminazione dello spirito e l’unità nel chiederla. Per conoscere Dio occorre la purezza. Non con la mente, ma col cuore si conosce Dio.
Non col pensare ma con l’amare.
24 – La conoscenza dei carismi non è di tutti
La conoscenza dei carismi non è di tutti. E’ un altro carisma capirli e distinguerli. Non si abbia diffidenza, ma cautela, tuttavia occorre essere psicologi per capire chi è sincero: il vero carismatico. La sincerità dovrebbe essere di tutti, ma è rara e la diffidenza è di coloro che non sono sinceri, ma giudicano col loro metro. E queste creature, darling, tu lo sai, si turbano sentendo la diffidenza mentre sanno di essere sinceri, né di volersi fare un vanto. I veri carismatici raramente sono dei mistici, Dio sceglie tra i più normali ed equilibrati. Normali ed equilibrati, certamente limpidi, ma senza sicurezza in sé stessi perché veri e sinceri. Pochissimi tra i molti suggestionati o ammalati, ma chi è psicologo li riconosce i veri dai falsi, anche senza avere ancora esaminati gli scritti (se il dono è questo) o le altre possibilità di grazia per chi ne viene a conoscenza. Io avevo questo dono di psicologia che mi servì molto in confessione.
Tuttavia ho fatti i miei mille sbagli … Ricordo come ero diverso quando la fede non era in me poiché mancavo di conoscenza e abbondavo di presunzione … Ci si sente soli mentre dopo non si è più soli, non siamo più isole. Splendeva il sole in Provenza e io guardavo il paesaggio e sentivo in me qualcosa, allora misterioso, che mi faceva pensare che tanta bellezza aveva un artefice. Mia madre dipingeva il paesaggio … I ricordi fanno parte del nostro io e qui è bello ricordare insieme a chi vive per sempre con noi. Viviamo in Dio, ma i nostri affetti di un tempo continuano oltre il tempo … Questo infinito così misterioso e così affascinante, immaginato dalla terra, meditando in una cella … Inimmaginabile … Bellissimo.
E cos’è la bellezza se non il pensiero di Dio dimostrato all’anima? La materia soffoca e rende invisibile tutto ciò che, liberati, vediamo, ma darling: questo è il Paradiso. In terra per capirne un poco occorre morire a sé stessi e soltanto col distacco dalle cose ci si può innalzare e rendersi liberi. Non è da tutti ed esistono anche i doveri, la società, il lavoro.
E i pensieri alle cose per sopravvivere. E allora sono stato io un privilegiato poiché ho avuto il modo d’innalzarmi, non per mio merito, ma per circostanze di vita e per la vocazione così tormentata e cercata. Una grazia la vocazione! Non un ritiro dal mondo, ma un penetrare in un mondo superiore ascoltandone la vita con l’anima. Entrare un poco nell’eternità dalla terra per un sentiero tortuoso e misterioso con degli spiragli di luce attraente.
L’anima ha bisogno di luce perché è di luce. Ha forma e colore immateriale. Io posso guardare il volto sorridente di Jean Paul … Cose possibili che a voi sembrano impossibili … tutto ciò che fa parte dello spirito è ben più grande di ciò che fa parte della materia, il mio felice spirito vaga sulle colline della Provenza, nelle antiche chiese romane, spesso sosta nella basilica delle Tre Fontane …
Non per nostalgia, ma perché è dove noi lo portiamo, è in noi! E ora sono qui nella tua casa … il Paradiso è anche Dio penetrato nel nostro cuore. Il suo Regno che scende in terra, nei cuori, a consolare e confortare … la strada di un’anima è sempre molto interessante, l’ascesi di un’anima dimostra l’esistenza di Dio e come si può provarne la non esistenza? Tutto ciò che esiste in terra è ideato! E soltanto Uno e Trino è l’ideatore. Quella forza, quell’amore, quella potenza che tutto crea e regola, è prova di Dio che fa cose grandi in un piccolo essere.
6 Ottobre 1988
25 – La forza dell’amore
La forza dell’amore è sempre vincente. Ero come vuoto quando non avevo in me la certezza di essere ascoltato e amato da Dio. La solitudine principale è questa: sentirsi soltanto in sé stessi, senza l’appoggio e la presenza d’un essere superiore. Non la solitudine in altro senso: chi crede fermamente in Dio Lo sente e mai è solo.
La forza del Suo amore viene trasmessa alla nostra anima, a noi la volontà di volerLo vicino, di fare per Lui e Lui si manifesta. E’ come tendere con fiducia la mano e sapere che viene presa e stretta da un’altra mano, sicura e forte. La fede!
Bagliori di fede che rischiarano l’anima: certezze e amore, dubbi per molti. A voi Dio ha mostrato il Suo volto, ma quasi nessuno ha questo privilegio, ma tutti possono avere meravigliose sensazioni della Sua presenza, darling.
Tu vivi veramente una straordinaria avventura dell’anima forse ancor tu vecchio mio! (Non perché tu sia vecchio, ma è una frase idiomatica della mia lingua) Una straordinaria avventura dell’anima vissuta in due! Vi ha trasportati in alto, tanto da guardarlo quel volto!
Quel volto sanguinante e dopo quel volto radioso! In Provenza iniziava per me la ricerca di me stesso. Per incontrarci occorre incontrare Dio: Egli ci fa conoscere noi stessi. E finisce la solitudine: si comprende di far parte di una famiglia immensa, si comprende di essere mondi nell’universo.
L’universo materiale è armonioso e quello spirituale anche meraviglioso. Nella materia tutto si muove in armonia, nella supermateria tutto si muove nella meraviglia. E il collegamento con Dio, quando so è ancora la materia o prima vita, è determinante per viverla veramente questa prima vita. Io che ho potuto fare questo confronto, ho apprezzato veramente la parte spirituale che è veramente quella che dà infinite sfumature all’anima nell’ascoltare Dio in noi stessi. La pienezza del vivere, senza pensare a Dio si vive con la materia e quel senso di vuoto non può venire colmato da altre cose. L’incanto è soltanto nella fede: quella voce senza uomo, ma reale che parla all’anima, quella certezza della Sua presenza, quel sapere che Lui c’è e ascolta. I Santi sono un esempio, quelli dei quali sappiamo la storia in terra, gli altri li conosciamo nella vita eterna e sarebbero tutti stati meravigliosi esempi. I Santi, il cattolicesimo! La vera religione! L’esempio della fiducia della piccola Teresa, la mistica poesia di Francesco, la dolcezza di Jean de Vianney … Potrei nominarli tutti? Col pensiero certamente! Li ho trovati! E questa è un’altra meraviglia del mondo spirituale.
Incontrarsi! Darling, dovresti stare un po’ ferma con quel piede …
La forza cosmica che opera in te per curare, puoi usarla per gli altri, per te non vale … Come vedi sono qui e ti guardo e sembra strano … Si può dire un incontro di anime il luogo? Io volo, tu sei ancorata alla terra e alla tua caviglia, ma il tuo spirito mi attrae per potermi esprimere ancora in terra, per dire fortemente che tutto esiste e per dire che si deve amare e Dio e il prossimo, non essere isole, ma essere per tutti aperti all’amore, alla carità, mai al giudizio, sempre al perdono. Consideratemi uno dei vostri, l’amico che vive nella casa accanto … E viene a bere con voi il caffè.
Il caffè che si beve in Italia … E l’amico che conosce la vera comunione poiché vive nella dimensione dell’amore e vi porta a voi, al posto di un mazzo di fiori, quando viene a visitarvi, raggi d’amore di forza cosmica … Nell’Eucarestia insieme al miracolo c’è quella forza e la cosa è talmente meravigliosa che non è quasi mai capita. Io che ho avuto il dono di capirla, ho gioito, mi sono emozionato, tremante e con le lacrime di commozione ho celebrato quel miracolo. Non fu un mio merito, fu un dono di Dio, insieme a quella chiamata. Noi crediamo di scegliere, ma siamo tutti chiamati ad una missione. La scelta è soltanto svolgerla o meno per noi, la scelta per la nostra missione è scelta di Dio. E in terra quanti misteri! Era un mistero per me anche l’erba del prato … Dopo, quando ho sentita la fede tutto m’è sembrato più chiaro.
La fede soltanto la fede è chiarezza ed essere nati nella vera religione è un privilegio, eppure anche qui c’è la scelta umana viverla o non viverla. Il dono è stato di Dio. Mantenerlo o sprecarlo è degli uomini. I Santi, l’Eucarestia e gli altri sacramenti … la verità della Parola, il pane vivo, il sangue che scorre … nella vita dei giorni, la piena vita quella meta. E la speranza! Darling, siamo stati veramente fortunati!
12 Ottobre 1988
26 – La fede è un dono
Cos’è questa fede! Darling ci vorrebbero molte e molte parole per definirla e nello stesso tempo basta un’ispirazione per capirla e sentirla; E’ conoscere Dio nel Cristo e nella Sua Parola, nella forza cosmica esistente ed evidente che tutto crea e produce e mantiene, è un essere esistente ed evidente in ciò che esiste.
La fede è un dono? Troppo facile: è l’inizio di un dono o la possibilità di riceverlo, ma è anche in molti una ricerca, in altri ansia di possederla e allora è già fede. Chi cerca è poiché sa di trovare e allora crede di trovare. E dopo? Acquista la fede, occorre viverla altrimenti è sentimentalismo, o non è certamente completa. La difficoltà nel viverla!
Occorre sempre il sacrificio. Il sacrificio esalta lo spirito, ma lo spirito deve essere cresciuto per il sacrificio.
Mi trovo nel giardino delle Tre Fontane, là dove c’era una fontanella. C’è ancora? (Non sono più andato là col mio pensiero) E meditavo sulla fede, disturbato tuttavia da un forte mal di denti … iniziava così la mia spiritualità? Allora in Roma, in quel giardino, dove il tempo pareva fosse fermo … “Ora et labora” Allora mi sembrava ancora difficile vivere in quel modo, eppure ne ero affascinato …
Entrai, i monaci cantavano i salmi …”Qui mi devo fermare, qui avrò la pace…” Per il mondo esterno sembra assurda questa regola di vita. Se si vive veramente è spiritualità pura, è anche libertà, ma occorre morire in sé stessi. Far già parte di un mondo particolare ed entrare in parte, chè più non è possibile, nell’eternità. E allora si provano le gioie, sempre in piccola parte che maggiormente si provano nell’eternità.
Morendo in sé stessi si prova la libertà. E si può raggiungere l’estasi. La fede si può vivere in tanti modi, ma per ognuno di questi modi è determinante l’amore a Dio e al prossimo. Così come sant’Agostino diceva in terra e ripete in Cielo: “Ama e fa ciò che vuoi…”
Ama! Darling, tu sai che non sempre è facile amare, sopportare, compatire … Eppure è vivere la fede. Non è facile. C’è l’indifferenza in molti animi che frena ogni slancio d’amore, c’è l’invidia e c’è anche l’odio … Poi semplicemente c’è l’antipatia. E noi, chiusi nella trappa? Come potevamo amare il prossimo? Con la preghiera! Ore e ore di preghiera! Profondo colloquio con Dio, che talvolta è meraviglioso, ma a volte prende il sopravvento in noi la distrazione o la stanchezza … Anche per questo ci vuole esercizio di volontà e con l’aiuto di Dio concentrazione. E allora la preghiera prende forma spirituale, opera e vince.
Preghiere per l’anima, preghiere per ciò che sarà per l’anima. Ero spesso instabile, mi tormentavo con troppi pensieri … Soltanto nella trappa ho trovato e conosciuto me stesso, perché ho trovato Dio. Nel silenzio di una chiesa dove sentivo fortemente la presenza del divino, dove sembrava che la luce non venisse colorata dalle alte vetrate, ma da ben più lontano … Dove il profumo dell’incenso e dell’antico evocavano lontani ricordi di un misterioso passato.
I pensieri di tutti quelli che erano passati da quel tempio sembravano fermi nell’aria, captavo tante suppliche, tane pene …E pregavo veramente poiché soltanto in quel modo potevo esprimere il mio amore al mondo: il prossimo.
Voi nella vita dei giorni avete un altro amore da esprimere al prossimo: parole e atti e voi, tu darling e tu my old boy, avete uno strumento meraviglioso da dare al prossimo … il meraviglioso dono di queste possibilità: dimostrare l’eternità, dimostrare l’esistenza di Dio, dimostrare la Verità. Tra le cose dei giorni, la spesa, il telefono, lo stirare …Tu, darling non pensi molto e questo è un dono! Tu ami ed agisci e questo doni!
19 Ottobre 1988
27 – Le rose di Thèrèse
Darling, quando pensavo o leggevo dei santi ero come affascinato. Pensavo che erano creature diverse, sublimi, sovraumane … La bellezza della santità è invece la purezza! E la santità può essere anche e soprattutto di chi non pensa per nulla a voler farsi santo, ma vive in amore. Ci vorrebbero molte parole a definire la santità e ci sono molte forme di santità.
Io li sentivo vicini quando pensavo ad essi, mi sembrava che Agostino mi suggerisse alati pensieri e la piccola Thérèse mi porgesse una rosa … E dopo in me quell’ansia di cercare amore … Non capivo che quando non si abbraccia la fede cattolica non si può andare oltre. Oltre c’è il nulla. Nel cattolicesimo c’è tutto! C’è l’Eucarestia! Quell’ansia in me, quel cercare! Quando trovai Dio mi sentii appagato, ma i troppi pensieri mi fecero dopo cercare oltre. C’è chi pensa troppo ed è un male. Darling, ti racconto sentimenti lontani, ora vivo e vedo la Verità. La Verità di quell’ostia che fa sangue e carne per nutrire l’anima! Il cattolicesimo è la religione. E la religione è amare.
Talvolta cantando i salmi mi sembrava di uscire con l’anima, ma non ero capace di andare oltre quelle vetrate … Eppure sentivo che ero ascoltato e amato. Il limite è la libertà. Contrasti certamente, ma si compendiano e l’uno fa comprendere l’altra. I santi avevano dei limiti? I santi puri e sublimi conosciuti e invocati e sconosciuti …
Pregano e aiutano, cantano, vivono e Agostino mi rivela un pensiero alato e la piccola Thérèse mi offre altre rose.
Tutti i santi 1 Novembre 1988
28 – Tutte le “voci” insegnano
Chi parla di missione, chi d’amore … Tutte le “voci” insegnano e le care anime che si manifestano sono amici sempre. Eppure, darling, può sembrare incredibile, può sembrare fantasia e può sembrare tante cose, questa realtà per chi non sa che vinto il tempo e superato lo spazio c’è questa Comunione tra i santi e con rare creature in terra che hanno vinto in parte il tempo e talvolta superato lo spazio. La vita è per sempre e Dio è da sempre! Per penetrare certi misteri occorre essere morti alla vita terrena in terra. Oltre i misteri non sono più; oltre è la certezza e non più la fede. L’immortalità dell’anima e l’eternità di Dio!
Questi pensieri ci portano dagli abissi alle vette più alte dello spirito! I misteri affascinanti! Dio non è un mistero quando si osserva il volto di Cristo! Quando si ascoltano le sue parole! Dio è evidenza in ogni atomo della creazione, in ogni volto umano, nel pensiero e nella natura e in quella voce silenziosa che tutti possono ascoltare in sé stessi.
Mi piaceva scrivere, mi piace dettare o sono ancora io che scrivo? Uso la tua mano darling mentre ti porto oltre il tempo, oltre lo spazio a vagare sopra le alte vette dove il mistero non è più. Di me ti parlò per la prima volta una signora dai capelli bianchi. Tu hai comprato un mio libro e hai capito ben poco di quel libro perché eri soltanto all’inizio della salita. E mai avresti immaginato che dopo tra di noi ci fosse una comunicazione e una bellissima amicizia. Voi, tu darling e tu vecchio mio, old boy, vivete nella realtà che è sopra la realtà. Siete stati privilegiati per questo. E per noi è ben piacevole avere uno strumento da usare. Noi, figure invisibili, evanescenti, silenziose.
Noi cari amici vostri, siamo anche nella vostra vita. L’amore di Dio non divide! L’amore è grande e allora anche la pena eterna è una scelta del più malvagio che ha usata così la libertà. E Dio che si evidenzia, che si mostra, che fa miracoli per salvare! E cos’è l’eterno?
Un concetto inspiegabile a voi, io ora conosco l’eterno e la felicità e so che la pena è se scelta, se voluta, mentre il premio Dio a tutti vorrebbe darlo. L’unica libertà umana è la scelta. Tu hai da lavorare mia piccola mano, quante cose fa una piccola mano la tua ha diverse facoltà! E le voci ti parlano di missione d’amore, di carità.
In una cattedrale francese un giorno, quando ancora non ero salito nello spirito, entrai per curiosità. La luce penetrava dalle alte vetrate ero solo e guardavo come avrei guardato un museo, ma non capivo che la voce che parlava in me non era la mia…
“Non soltanto davanti all’altare si trova Dio, ma prima cercandolo nel proprio io! Si fa sempre trovare, ma occorre cercarlo. A tu per tu, nel silenzio con l’amore … E più si trova, più lo si ama. E il dono più bello che Lui mi ha fatto? La conversione, un dono prezioso … In quella chiesa a Nimès non avevo capito, dopo ho capito nel ricordare: “Trovare Dio in sé stessi è non lasciarlo mai più”. .
4 Novembre 1988
29 – Le mie memorie
Questo in terra, soltanto in terra è il tempo, è il mese dei crisantemi! Fiori bellissimi che tuttavia rattristano coloro che vedono la morta come una fine e non certamente come il principio. E’ finita una esistenza nel tempo e il dolore è per chi resta nel tempo. Ho sofferto allora per i miei cari e per Jean Paul moltissimo anche se ero già confortato dalla certezza dell’altra vita, ma era una sofferenza ragionata con la speranza: “Lo rivedrò così giovane…”
Darling, lo rivedrai così giovane tuo figlio! Le mie memorie … memorie di una vita vissuta con diversi sentimenti, molte sensazioni e contrasti. E il ricordo più bello: quelle cattedrali, quelle vetrate quel silenzio pieno di parole sovrannaturali … E quando consacravo l’ostia il ricordo più bello. Viveva in me quella Passione, vedevo il suo volto sofferente, vedevo la Croce, vedevo sua Madre sotto la Croce e tutti noi sotto la Croce.
Come possono non credere che Lui sia Dio? La fede può anche essere ragionata, ma è soprattutto fatta di sensazioni. “Sento che la verità è soltanto nelle sue parole …” Ricordo il profumo dell’incenso che dava una sensazione di mistero e una sensazione di tante presenze invisibili al mio io, li sentivo vicini ai miei santi e tra i miei santi sentivo mia madre, Jean Paul … L’incenso ha veramente un profumo che evoca speciali sensazioni. Sensazioni di bellezza, di speranza e quel mistero … E quando alzavo il calice li sentivo tutti vicini e tutti attorno a Cristo e vedevo sua Madre prona sotto la Croce. La dolcissima favola vera di quella piccola famiglia!
Da bambino vidi un presepe in Provenza e non sapevo cos’era. Ricordo che presi in mano la figura di San Giuseppe e nel tempo, dopo l’ho sempre ricordato così: vestito di viola e giallo. Quell’uomo così puro e forte della sua purezza, così umile, così tanto! Dovrebbero ricordarlo molto di più. La figurina vestita di viola e giallo rappresentava un grande santo e io allora non sapevo dei santi … Ricordo, ma non si desidera tornare, non si rimpiange la terra … Torniamo se attratti da un pensiero, da una preghiera, dall’amore e se Dio ci permette questo per il bene di molti: per la fede, per la speranza, per dirvi che i crisantemi sono fiori gioia, che l’incenso è il profumo più mistico e che noi siamo vivi e sempre noi!
Sant’Agostino si sa esprimere con parole bellissime: “Chi sono io? Sempre sono stato io: un’anima, un corpo, un essere creato da Dio poiché amato da Dio …” E spesso non si comprende quest’amore fino a che non si vive veramente. E allora restano le memorie, i ricordi di tante sensazioni, ma la vita è molto più ampia … infinità. La libertà vince il sentimento, trasporta l’amore. E ascoltiamo il vostro amore e se Dio permette, vi manifestiamo il nostro …
Darling, ti vorrei mandare un fiore.
11 Novembre 1988
Dalle lettere d’amore universale di un monaco a una piccola donna.
30 – L’anima, il nostro io
Le sette balze di quella montagna furono faticose da scalare. Darling, la mia vita fu faticosa, ma intensa e ringrazio Dio di avermi dato quella mente ricercatore dello spirito, io potevo anche sbagliare, ma Dio quante volte mi ha messo sulla strada giusta … Il cuore, la mente: l’anima, il nostro io misterioso e profondo.
Questo io nutrito da Cristo attraverso l’Eucarestia, quando si ha la grazia di essere cattolici, quando si ha la grande responsabilità di appartenere alla vera religione: è l’anima ed è noi stessi. Sentimenti e passioni che portiamo dentro oltre la terra, quando liberi acquistiamo la visione di tutta la Verità, quando liberi penetriamo il mistero, giunti all’apice della montagna delle sette balze.
E l’arrivo? Darling è meraviglioso – vedere Dio nel volto di Cristo e vedere sua Madre e i santi, ed è meraviglioso rivedere i nostri cari. Sembra di sognare rivedendo quei volti e il tempo è finito, è annullato. In Provenza guardavo quella dolce campagna e ricordo suoni di campane, ma allora non pensavo al significato di quei suoni. Ricordo che ero goloso di certi peperoni rossi e gialli … vedi darling, ascolta vecchio mio … Come sono strani i ricordi: passi dal ricordo di un suono a quello di un sapore e rivivi quei momenti, qui dove io vivo ed ho ben altri suoni da udire e godere e volendo, sapori di dolcezze inspiegabili a voi.
E negli occhi ho la visione di tanti siti della terra che ho visitati: Roma, le Tre Fontane, il suono dell’organo, le dolci colline della Provenza, il traffico di New York, il silenzio nelle orecchie (che poi è musica) di un antico monastero, le vetrate a colori e le note del canto gregoriano … E negli occhi la visione di tanti siti, infiniti e meravigliosi che iniziano all’apice della “montagna delle sette balze”. Colline, dolci vetrate, basiliche dorate, mari e nelle orecchie melodie meravigliose che sembrano canti gregoriani … Le dolci colline del Paradiso sono certamente più belle di quelle della Provenza, ma per chi ha amata la Provenza somigliano a quelle … Tutto l’amore che torna, tutto ciò che abbiamo amato rivive più bello ….
Darling, vecchio mio, caro ragazzo, malgrado i dolori, le prove, le pene, i pensieri di nostalgia ringraziamoLo sempre! Lui ci ha data la montagna da scalare, ma ci ha data anche la cima della montagna, là dove comincia la libertà
25 Novembre 1988
31 – E il tutto è Dio
Il cosmo è tutto. E’ forza di Dio, pensiero di Dio è Dio stesso poiché in tutto è Dio e Dio è tutto! Come onde emananti dal Suo pensiero che si rinfrangono su ogni cosa creata, come note musicali che vanno a formare un’armonia, tutto viene così mantenuto e creato. Per descrivere tutto questo in termini odierni, darling, sono stato mandato io… E la forza che emana il male e forma una massa potente in quanto il male è una nefasta potenza, provoca gli squilibri nella materia poiché la materia è più fragile della sovramateria.
Come il bene è forza e potenza e combatte il male, così è la lotta che è da secoli e secoli.
toa forza più potente abbatte la più debole e se c’è pace e armonia significa che il bene è più forte del male.
La forza della preghiera (preghiera in senso lato) la forza della carità e le altre benefiche forze sono a volte sconfitte dalla forza oscura del male.
Questo è nella libertà dell’uomo: produrre forze buone o forze cattive.
Tutto ciò che l’uomo fa è in simbiosi con il suo habitat, tutto si collega, si unisce, si produce.
In questo tempo si possono spiegare cose che prima non avevano termini adatti ad una spiegazione, ma sono sempre esistite le forze derivanti dal cosmo. Il cosmo è il tutto e il tutto è Dio. E Dio è dovunque, poiché è immenso. L’immenso penetra il piccolo, compone l’atomo, avvolge l’infinito e scompare l’atomo.
Vi sono due materie, quella sottile e l’altra: quella sottile è infinita che materia non è, ma occorre che per voi abbia un nome per darvi una spiegazione. La materia finita subisce le forze malefiche, la materia sottile assorbe le forze benefiche. “Preparate in cielo i vostri tesori.” I termini possono non essere esatti: i nomi li danno gli uomini, ma diventa chiara per voi questa realtà. La materia sottile è quella che da il volto all’anima simile al volto di materia finita, poiché l’uomo è composto di corpo e animo, poiché per sempre avrà il suo volto fino ad esserlo glorioso. Darling, io in terra pensavo in parte a questo, ma non a certe vette di conoscenza, poiché la conoscenza non è della terra, se non quella che serve per raggiungere la vetta della montagna.
La montagna con le balze da scalare, per me furono sette, per certi sono meno, per altri molte: la prova. Arrivati alla cima si conosce, poiché dalla cima lo sguardo dello spirito spazia sull’infinito, ma lo spirito libero non può tuttavia comprendere ciò che ha veduto e appreso agli spiriti ancor prigionieri nella materia finita. Occorre salire quelle balze più ardua è la salita (Beati quelli che soffrono) più spazierà lo spirito giunto alla vetta! Pensavo, ma il mio pensiero si fermava….mi sembrava che non potesse oltrepassare quelle vetrate … E allora pregavo … Ecco che allora mi sentivo come liberato e per me era come penetrare quel mistero, ma soltanto per attimi … Pregare veramente con tutta l’anima è anche provare la libertà. Ho potuto constatarlo facendo il paragone tra quando pregavo e quando vivevo nella vita materialistica. Allora non ero libero e non ero appagato. Non sentivo Dio in Me poiché avevo ancora chiusa la porta dell’anima. Quella porta si apre con una sola chiave: la fede! Avevo altri pensieri un tempo e quel senso di vuoto che mi portava ad una ricerca continua … Ringrazio Dio che mi ha dato il dono di sapere cercare in me e al di fuori di me. La scienza non spiega i fatti dello spirito, la scienza è materiale e dimostra ciò che è materialmente dimostrabile, mai potrà dimostrare le due potenze, ma per chi sa che non esiste la materia finita, è comprensibile che due forze occulte all’uomo in terra, esistono poiché si vedono gli effetti. Spesso non si pensa a questo, tutto si attribuisce a fattori atmosferici in quanto a cataclismi e terremoti e a stagioni che non hanno le loro caratteristiche. Sono le forze delle due potenze che si combattono, il bene e il male che si alternano. L’antica lotta. Ciò che è invisibile in terra è bene più vasto del visibile poiché è l’infinito. Dalla cima della montagna spazia il mio sguardo spirituale su tutto ciò che in terra era mistero … Darling e voi amici, vorrei mostrarvi ciò che vedo, spero che voi riusciate con la fantasia a guardare una massa di luce meravigliosa che opprime e fa sparire una massa buia. Il male non prevarrà. Questa è una promessa fattaci da Colui che mantiene ogni promessa
10 Dicembre 1988
32 – Dio è unico anche se trinitario
Darling, vi sono anime complesse, nel senso che sono in terra inquiete e ansiose. Ero così io e di questo ringrazio Dio che, se non fossi stato un cercatore sarei forse andato perduto nello spirito. Gli ultimi tempi della mia vita li dedicai ad altre ricerche, pensavo di applicare regole di altre religioni alla nostra e sbagliavo. Lo capisco ora con la sapienza e la conoscenza che qui si acquistano: la religione cattolica ha già inventato tutto attraverso i santi! La bilocazione, la levitazione, l’introspezione, i carismi Dio li da ai cattolici per affermare il cattolicesimo, per dare la fede, per mostrarsi attraverso queste rare (e tu) anime privilegiate. I santi induisti e coloro che praticano lo yoga non sono carismatici, ma sono sensitivi che esercitano al massimo i loro poteri, vi sono poi molte forme di magia, ma indubbiamente sono creature che la loro fede vivono profondamente. E Dio è unico anche se Trinitario e l’Amore porta a Lui anche se vissuto attraverso una delle tante religioni, se non si conosce la vera quella di Cristo e di Sua Madre. Da fredda, forse come questa interna, è nato da una meravigliosa donna la piccola di Nazareth, la grande Madre di Dio. Quella fu una notte meravigliosa per tutti, quelli di allora e di ogni tempo. E io che non sapevo cosa significava quel piccolo presepe in Provenza … Eppure ho sentito qualcosa in me allora, una sorta di commozione. Vedi, darling, parlo con te come spesso parlo con tuo figlio. L’amore universale e celeste ci unisce tutti e quello spazio annullato come il tempo, fanno si che a noi tutto è possibile. E la nostra vita? Certamente inspiegabile a voi, ma possiamo dirvi che è assoluta libertà e assoluta bellezza. È la vita è in noi è come un canto di felicità interiore e perfetta e siamo sempre noi, Dio ci ha data la libertà per il tempo e tutte le facoltà asseconda di come siamo per raggiungere la vera libertà. Per questo la scelta, per scegliere la felicità. Le facoltà dello spirito non possono cambiare i sentimenti sono dell’anima mentre l’intelligenza è della mente che elabora sentimenti. Dopo, liberi, l’intelligenza non è più elaborata dalla materia, ma resta parte dello spirito e per questo acquistiamo conoscenza e sapienza. Attraverso la libertà del nostro spirito – pensiero. Perché Dio manda uno come me a parlare, a stare con te, a usare la tua mano? La stessa domanda che fai tu all’universo: “perché Dio permette a me d’ascoltare le voci?” Sono doni, grazie, miracoli. Miracoli che restano nel tempo e Dio manda chissà, chi vuole per formare libri di stessi concetti detti diversamente. L’argomento fede è infinito … E questo prova che tu non potresti inventare tanti concetti simili con modo di pensare diverso. Darling, tu vivi già in piccola parte nell’infinito, ne godi un raggio, ne gusti un poco di questa dolcezza. E come vedi i discorsi sono tanti e lo scopo è uno. Tra i tanti ricordi, ora ne ho uno molto vivo: stavo nella mia cella attorno a me c’erano molti libri e leggevo la vita della piccola Therese. In quel momento ho sentito il profumo delle rose … Therese viveva una santità tutta sua, era chiara e semplice. L’ho incontrata e l’incontro spesso! Che meraviglia darling è questo Paradiso!
15 Dicembre 1988
33 – L’incanto del Natale
L’incanto del Natale è anche di chi crede di non credere … io ricordo che quando cercavo e in me era quell’ansia, senza saperlo subivo quell’incanto. Un semplice uomo può lasciare così grandi tracce di se stesso? Cristo è Dio e anche la sua venuta la si può guardare come una favola, sappiamo che non è così: la sua venuta è l’incarnazione del Verbo. Doveva farsi uomo Dio per dire a gli uomini quella Verità. Per indicare quella strada. Ricordo un Natale, cantavo assieme ai confratelli una canzone di Natale e mi passavano nel ricordo tanti natali … Vuoti, aridi, deludenti, ma in fondo c’era quell’incanto inconscio. Dio è nato e ha il volto umano. Ama gli uomini e per essi si è fatto uomo. Misteriosa volontà di Dio che ha scelto, che è venuto in quel tempo e in quella terra. Ora io conosco molte cose dalla vetta della montagna vedo la Verità. Per ogni creatura la scalata! Darling, anche in terra vi sono attimi felici, ma è una ben piccola e breve felicità a confronto di quella in cima alla montagna. L’universo materiale vivente per la forza cosmica si fa piccolo per riunirsi tutto in un pezzo di pane consacrato e l’universo spirituale penetra il mistero dell’Eucarestia poiché l’Eucarestia è pane per lo spirito. Ecco che allora tutta la forza cosmica si è concentrata in questo miracolo. È Dio che vive in mezzo a gli uomini in terra, in Cielo. La sua forza fatta d’amore da vita ad ogni forma di vita e materiale e spirituale. In una piccola Ostia c’è materia e spirito, umanità e divinità in Cristo. Nell’ Ostia Cristo è nella sua meravigliosa completezza dovuta alle due nature. L’Eucarestia: pane vivo: Cristo appena nato, Cristo in Croce; Cristo risorto! Nell’Eucarestia c’è la Sua vita che si dona a noi! In terra cè questa grazia per i cattolici: gli eletti e i responsabili di appartenere alla vera religione. Gli angeli cantavano la gloria. Quella notte brillava di freddo e di stelle. Cantavo quel canto, la mia voce si univa alle alte voci forti. I miei pensieri erano a Betlemme …
Apprezzavo tante cose che possono sfuggire a chi le ha sempre avute … ho scalato tutte quelle balze per arrivare alla vetta. Con l’aiuto di Dio sbagliavo se volevo ancora cercare. Avevo trovato tutto! Nell’Eucarestia c’è tutto. Il cosmo con la sua forza. La divinità di Cristo col Suo amore e l’umanità di Cristo. Anche lui era stanco e provato nei suoi giorni. Anche lui ha scalata la montagna! E ora il ricordo è ancora là in Provenza, mi trovo in quella casa, davanti a quel piccolo presepe e prendo in mano San Giuseppe … forse in quel momento, ha sentito la mia anima e mi ha aiutato a salire.
24 Dicembre 1988
34 – Mistero del tempo
L’incanto e il mistero del tempo fanno sì che certe notti sembrino di fiaba. E’ il mistero del tempo descritto da S. Agostino, che ora sa, cos’è il tempo?
Oggi sarà ieri……Domani sarà oggi …… Darling, io ricordo le notti dell’ultimo giorno dell’anno, notti diverse e contrastanti: a bere birra, a discutere e a pregare…. Ricordo l’ultima notte del tempo la notte di S. Silvestro. Meditavo e pregavo: chiedevo sempre di saper di più. E in ogni mia meditazione, in ogni mia preghiera guardavo quel piccolo immenso sole bianco: l’Ostia! E ora nel tempo vi sono ostie diventate di sangue! La forza cosmica del pensiero di Dio può tutto, quel sangue è quello di Cristo versato per noi! L’Ostia è il sole della nostra fede in terra, oltre sulla montagna c’è Lui e l’anima libera si nutre della sua presenza.
Dio non è persona umana, il Suo volto è ovunque e in terra e in Cielo, ma nel volto di Cristo c’è tutta la Sua umanità e tutta la Sua divinità e nell’Ostia c’è la sua umanità e la sua divinità: il sangue, lo Spirito. La morte la vita eterna. In terra non si può capire questo senso di eternità che noi viviamo, liberi dal tempo, non più ieri, né oggi, né domani…
Non mai, qui c’è il sempre….. Liberi e felici darling, ma sempre noi stessi, il nostro io-anima ci rende sempre consapevoli di ciò che abbiamo, di chi siamo, di come viviamo! Viviamo veramente su questa montagna scalata, quasi sempre con fatica: dolori, delusioni, pensieri, rimpianti. Tutti i sentimenti che in terra si vivono, che fanno soffrire sono le balze della grande montagna. Non ho avuto il tempo di diventare vecchio, un vecchio monaco dall’aria ascetica….E ora che ringiovanito vivo, la mia vita immortale guardo Jean Paul giovane come l’ultima volta che lo vidi! Tornano i sogni, i ricordi, ma qui tutto è appagato anche se i desideri continuano per venire appagati! Desideri per lo spirito, poiché lo spirito immortale ha sogni e desideri che via via vengono appagati per rendere vivida questa eternità. Forse mi spiego un poco e so che tu comprendi e anche tu, my old friend: voi avete chi vi ha portato in alto l’anima a percepire per dopo dare. Quel maestro che è il dolore fa sempre bene allo spirito, ma in terra , nel tempo, non si può capire questo bene se non si è santi o quasi…..E cos’è poi questa santità? Ha tante forme a seconda della natura d’ognuno, ma in sintesi è sapersi donare a Dio e al prossimo, non si scinde l’amore. Ricordi di serate nervose, di nebbia che velava le strade dei tanti paesi che ho visitato, l’odore dell’inverno, la fiamma….
Tutto posso rivivere e mi trovo davanti ad un grande camino in Provenza. E accendo il fuoco, viva è quella fiamma e attorno a quel fuoco oltre ai volti amati trovo altri volti da amare. I capelli rossi di mamman sembrano proprio di fuoco, più vivo il sorriso di mio fratello…. I nonni, mio padre… e i miei santi venerati in terra: il bellissimo volto di Agostino, il dolcissimo visetto della santa delle rose…. E il profumo. Quanti volti amati e da amare! Lo spirito ha un volto la nostra anima ha occhi per guardare la bellezza e l’eterna giovinezza. Darling, vecchio ragazzo e voi! Ringraziamo Dio che ha creato il Paradiso.
31 Dicembre 1988
35 – Ho ritrovati i miei santi
La materia non potrebbe esistere se non vi fosse lo spirito! Questa materia vive poiché c’è la vita! Ecco il sole che pulsa come un cuore per dare la vita e calore. Amo paragonarlo all’Ostia che da vita e calore all’anima e forza. Darling questa giornata romana, non sembra tale, le brume mi ricordano altri paesi e nei paesi dello spirito troviamo ciò che più ci piace…. La materia per la vita materiale prova sempre che c’è una vita spirituale in una dimensione sconosciuta, ma reale. E per me ora la dimensione è nota e bellissima e vivo nella realtà. Realtà di vero e profondo amore. Ho ritrovato anche i miei santi.
Quando sono con uno di loro vedo attorno a noi la terra dove hanno vissuto e dato. Mi posso guardare Ippona o le dolci sfumature degli ulivi assisani e la nebbia leggera di Poitier … Eppure tutto è Paradiso. Incredibile a molti questo mio discorso. Potranno attribuire tutto alla tua fantasia, ma saresti un piccolo grande fenomeno … E’ tanto più semplice capire che spesso si apre il velo tra noi due e vive la nostra amicizia. Vecchio mio, anche tu sei con noi, anche per te la mia storia. Tu un soldato, io uno spostato, un inquieto, un monaco … Ecco: un monaco; e le mie vetrate il mio altare, oltre quelle vetrate, là sopra la montagna ad ascoltare Dio! E quel senso di ricerca, a volte sbagliata, a volte sbagliata, a volte giusta era dovuta al mio modo di essere. Sempre ansioso, sempre inquieto … Trovavo la pace nella meditazione e volevo renderla ancor più sentita in me, quasi artificiale … Non è possibile: ora so che meditare è unirsi col pensiero a Dio e ascoltarlo in noi stessi. Tuttavia si può ascoltare senza meditare: è questione di sensibilità, o di santità. Darling, tu puoi ascoltare … E’ anche questione di strategia divina. Le storie umane sono tante, c’è la parte materiale e quella più intensa: la spirituale. Anche per chi non crede, anzi la parte spirituale dell’ateo è più tormentata, mentre per chi ha fede è sogno.
La fede è anche poesia e mistero; e paragonando il sole all’Ostia, ringraziamo sempre Cristo per quel Suo sacrificio: ci ha donato sé stesso. E’ nostro nell’Eucarestia e noi ora viventi dove possiamo guardarLo sempre Lo ringraziamo anche per questo: poiché in terra è stato già nostro nei momenti più profondi della nostra spiritualità.
9 Gennaio 1989
36 – Un raggio di luce
Soltanto per ispirazione si può vedere l’Ostia come un cerchio… in mezzo Cristo e uniti da un raggio cosmico coloro che attorno a Lui vivono l’Eucarestia. La forza cosmica si esprime in quel pane e in quel vino e li trasforma nel corpo e nel sangue di Dio. Eppure spesso con quanta freddezza si avvicinano all’Ostia!
E’ troppo grande il miracolo e l’uomo troppo piccolo. Per capire Dio occorre esserne avvolti. Sta all’anima volerlo attraverso la via vissuta nella vera religione, che con la semplice pratica, ma è sublimazione di sé stessi, uniti a Dio nell’amore al prossimo.
È legge di vita nel bene, è purezza di cuore nel sacrificio. Ecco che più si ama più ci si sublima, più si capisce Dio umanamente, in quanto se lo si potesse capire oltre Dio sarebbe umano mentre è divino e non si può capire il divino.
Capirlo nel conoscerlo nel Figlio Dio, nella Parola e nella sua vita e nel suo sacrificio. Capirlo e amarlo. Capire vuol dire allora amare. Io ho cercato di capirlo e a volte volevo capire troppo … Non si può andare oltre l’umano. Ora so che la religione è tutto; questo è vivere in sintonia col bene. L’uomo può mettersi in sintonia questo è vivere in sintonia col bene. L’uomo può mettersi in sintonia col suo Dio come può allontanarsi e sentire altre voci. Occorre l’amore per mettersi in sintonia con Dio. Occorre offrirsi e sublimarsi.
E occorre essere così semplici da offrirsi senza saperlo ed essere così sublimi. Non può essere un fatto intellettuale la religione: è un fatto d’amore. Ora in terra dalle mie parti della giovinezza in Provenza è inverno. Si accendevano i grani camini e io amavo guardare la fiamma. Le mie parti!
La giovinezza! La terra che ho amato, che ha risvegliata la mia fantasia e inconsciamente già allora in quel risveglio c’era la ricerca di Dio. Quante ansie in quella vita! E quante felicità in questa! In terra il nutrimento è nell’Ostia, noi sulla montagna, oltre la terra e le nuvole siamo nutriti di luce.
Darling ne vuoi un raggio?
19 Gennaio 1989
37 – Più fede: più luce
Darling, la vera fede oltre la religione è di pochi, poiché per raggiungerla occorre essere sublimi. E’ uno stato di grazia dovuto a delle prove che sono certezza.
E la luce cosmica penetra queste anime in maggiore quantità: più fede, più chiarezza o luce. Il mondo dello spirito si vive già in terra se si vive la fede. Oltre la pratica fatta per dovere o per timore o abitudine. La certezza da la pace e vi sono tante certezze, ma occorre la sublimazione per vederle, per riconoscerle, la sublimazione o superiorità spirituale si conquista con la volontà, ma anche per indole.
Ecco che anche in questo caso si può pensare ai talenti ricevuti, doni di Dio, certo, ma Dio dona a chi merita. E dopo questa piccola lezione, e non per te darling, tu conosci, e non per te old boy, ma chi verrà a conoscere questi miei pensieri. Pensieri di un monaco che tanto cercò in terra quella fede-certezza, fino a trovarla nella pace della trappa dopo la folgorazione.
Eppure quella volta cercai ancora … al di sopra della religione, che oltre la terra non è più poiché non c’è bisogno di fede, si vive già oltre la terra, in parte e le cose diventano ciò diventano ciò che sono poiché si vedono nella giusta luce, in quella Luce! Luce cosmica! E si vince in piccola parte anche il tempo.
10 Febbraio 1989
38 – Sublimi vette
Da quando la piccola Hanna ti ha parlato di fede oltre la religione, ha parlato di un perfezionamento della religione stessa.
Credere e vivere la fede, senza dubbi e soprattutto superare certe forme di religiosità che servono a chi non vive veramente questa fede.
Per questi contano le preghiere orali:
la quantità di preghiera, contano le ore di preghiera, ma senza considerare i sentimenti e le sensazioni che si provano con la preghiera mentale che porta involontariamente e non alla meditazione che diventa infine comunione. Verso le sublimi vette della spiritualità si arriva con la volontà che viene dall’amore perciò che si desidera sapere per meglio conoscere, scevri da pura curiosità, ma per sapere per la propria sublimazione.
Occorre valutare la vita terrena per ciò che vale e non più, occorre staccarsi dalle cose, occorre saper amare senza egoismo e perdonare senza riserva. La preghiera mentale è anche una pratica: il pensiero costante a Dio anche quando ad altro si pensa: tenerlo sempre presente in sé stessi e sapere che Egli, Uno e Trino ascolta ogni nostro pensiero, fino a farlo il protagonista della nostra vita.
All’alba, al tramonto, nella notte: c’è Lui che vigila e si fa ascoltare quando in noi la fede va oltre la religione. Non vengo a predicare, darling, ma a spiegare attraverso di te per altri. Con te preferisco esprimermi amichevolmente: sono un monaco, un uomo e soprattutto un’anima che vive in una dimensione meravigliosa. Tutto qui vive in un sogno reale, ogni cosa di extramateria vive e vibra e manda le suo onde benefiche che unendosi formano l’Armonia.
E la luce cosmica brilla e fa vivere ogni mondo creato e il mondo infinito … increato è Dio e tutto il resto è creato da Dio … in Provenza in questa stagione si accendono i grandi camini. La fiamma mi affascinava … Mangiavo pane e olio, per me era un cibo esotico … i ricordi, le sensazioni … E Dio che attendeva che io lo potessi conoscere. E amare. La cosa meravigliosa di questa dimensione è dopo tante altre, la più commovente: il ritrovarsi. Per chi ha pianto nell’anima di tanta nostalgia è meraviglioso l’incontro. Con questa certezza saluto te, darling, te old boy e voi amici! A presto per voi!
Io sono sempre.
24 Febbraio 1989
39 – Il mosaico
Il mosaico ha tante tessere. Le antiche chiese hanno bellissimi mosaici. Darling, quando io li guardavo (ricordo in Roma la basilica di San Paolo) mi sentivo trasportare lontano da dove mi trovavo: in Cielo nel sogno … E ricordo il profumo misto d’incenso e muffa di certe basiliche romane.
Il mosaico: per te ogni parola una tessera. Il mosaico di parole che nel tempo verranno lette, conosciute, amate e meditate! Una fede al di sopra di quella formale, sentita e soprattutto vissuta nei silenziosi rapporti con Dio e negli affettuosi rapporti col prossimo.
Il mosaico!
28 Marzo 1989
40 – Voce e cuore nel silenzio
Nel colloquio intimo con Dio è la preghiera sublime quasi quanto nel dolore sofferto e offerto. Darling, quando si ama si pensa sempre alla creatura amata e così pensando a Dio quando lo si ama.
La musica dell’anima! Una melodia prodotta dall’amore o dalla preghiera e che Dio ascolta e l’ascoltano i santi se ad essi è rivolta, si sprigiona dall’essere umano ma essendo spirituale (poiché viene dall’anima) soltanto dagli esseri spirituali viene ascoltata! Il dolce richiamo della preghiera. Voce e cuore nel silenzio.
Un tempo non sapevo cosa fosse la preghiera, pensavo, fantasticavo, cercavo. L’inconscia ricerca di Dio. E il meraviglioso ritrovarLo! E questa umanità che non sa ancora dove andare, non pensa a Lui, cerca di non pensare.
Anch’io ero così, ma ho trovato. E allora pensavo ad Agostino … “Il cuore dell’uomo è fatto da Dio…” Darling, abbiamo un amico in comune … quanto l’ho pregato, chiamato davanti all’altare dove era un suo ritratto immaginato. Quanto l’ho sentito vicino Agostino … Uno dei miei più cari santi. Darling, old boy abbiamo un amico in comune! E in questa dimensione dove il tempo è vinto, dove lo spazio non è limite e freno, incontri Agostino e la piccola Thèrèse mi sorride e mi regala le sue rose! È stato duro scalare la montagna, le balze, il vento, il freddo … la vita. È stato meraviglioso vincere il tempo e lo spazio.
E’ meraviglioso vivere in Dio nella Sua dimensione. Tutto è dimensione di Dio, tutto viene dal Suo pensiero, ma in terra c’è il mistero … Darling, insieme a gli angeli e agli altri amici posso rivelarti qualcosa. Importante credere. Importante sperare.
18 Aprile 1989
41 – Cercavo molte spiegazioni
Lo spirito di Dio protegge ed è in chi ama Dio. E chi non lo conosce ma ama, è protetto da Dio fino a far si che questi lo possa conoscere. La fede è allora un dono, talvolta anche conquista a seconda di ogni componente la persona umana. L’uomo è libero di agire secondo i suoi atti, la sua libertà viene condizionata dagli eventi. (Darling, ti ho lasciata riposare un poco, ho provato ad avere la mano dolente …).
Cercavo molte spiegazioni, avevo molte curiosità e non capivo che la Verità ci viene dal cuore se in esso lasciamo penetrare lo Spirito di Dio. La mente razionale, se ragiona troppo sui misteri si perde ed è pericoloso poiché della fede non si possono razionalmente penetrare i misteri.
L’inferno esiste? Esiste come stato di essere nel tormento e nel pentimento di aver rifiutato con pura volontà Dio e aver fatto il male volendolo fare. Dio giusto e misericordioso valuta ogni sentimento e ogni circostanza che porta all’uomo sentimenti dei quali può non avere colpa oppure porta dei meriti. Anche l’uomo è un mistero con tante componenti sconosciute agli altri uomini e note soltanto a Dio giusto e misericordioso.
Quando pensavo e mi smarrivo. Ero sempre ansiosi di trovare il nuovo.
Avevo trovato Dio e ancora cercavo di conoscerne i misteri …
Ricordo un mattino di primavera, pregavo e pensavo in ginocchio, nel silenzio di un’antica abbazia. Profumo di cera e d’incenso, vetrate che facevano passare i raggi del sole colorandoli e il suono di un organo (darling conosco un ragazzo che ha la passione per l’organo).
Pensavo che in me era come fossero passati esseri diversi, tanto grandi furono i cambiamenti della mia anima. Ero io? Ero così diverso da ora … Un altro sarebbe stato più simile a me … E rivedevo quel piccolo presepe in Provenza quando credevo che fosse un giocattolo e il piccolo san Giuseppe vestito di giallo e di viola sembrava sorridere …
Piccolo san Giuseppe, grandissimo san GIUSEPPE! E qui torna il mio pensiero alla mia grande passione per i santi! Thèrèse, Francesco, Agostino e Tommaso: quante storie che sono poi testimonianza di Dio. Il cattolicesimo non si può paragonare alle altre religioni, non si può da cattolico pregare col luterano o col buddista, non si può essere servili con l’ebreo …
Il cattolicesimo: L’Eucarestia e i santi e Maria amata quale Vergine e Madre. Noi da qui possiamo vedere la Verità che in terra è molto confusa, avvolta nella nebbia dell’eresia e della convenienza. L’Eucarestia! Quel cuore che sanguina d’amore per tutti, quel nutrimento vivo che da vita! E i santi, noti per testimoniare Dio. Agostino, mente fervida, in lui si dimostra Dio attraverso l’intelligenza e la conversione, mentre in Francesco Dio si mostra con la conversione e dopo l’umiltà e la dolcezza. In Thèrèse Dio si dimostra nel suo abbandono, in Tommaso nella sapienza … In te darling (anche se non sei santa …) Dio si dimostra con tante Verità, rivelazioni e col dare a noi il permesso di usare la tua mano … Mano che non sa ricamare se non parole bellissime … E allora che importano i centrini o le piccole tovaglie della colazione? Continua a ricamare i tuoi quaderni darling e tu vecchio ragazzo ricama a macchina! È meravigliosa questa comunione e incredibile, ma è provata da ciò che scrivi e non sai.
Darling esistono i miracoli …
12 Maggio 1989
42 – Onde e Vibrazioni Cosmiche
Trasmettere i sentimenti da un mondo spirituale al mondo, attraverso un’anima è un dono grande per voi e per noi. Darling il nostro libro non sarà capito da tutti, ma apprezzato da chi “sente”.
“sentire” non è un fatto culturale in questo caso, ma un fatto puramente spirituale … anime che captano e anime insensibili e così nessuno è uguale all’altro: ognuno può essere un mondo o un’ isola. Ricordo che ho scritto dei libri che forse ora scriverei in modo diverso, ma c’era tutto il mio sentimento e spero aprano qualche cuore. Ora li farei più comprensibili. Quella è l’abilità dello scrittore:
rendere comprensibile il difficile.
In terra non ci si riesce. Pensieri considerazioni su quel passato: una storia intensa quella vita. Ho cambiato più volte la mia personalità, ho vista più volte la realtà in modi diversi fino a capire che di realtà soltanto una ne esiste: quella di Dio. Il resto? Tutto in funzione di una sola realtà. In un mattino di sole, in Roma dal Gianicolo guardavo lontano. Facevo il calcolo quanto erano in cents le lire che servivano per usare il binocolo … e dalle mattina solari della terra oltre Roma, ho impressa nella memoria la Provenza immersa in quella luce. Il verde delle valli, la dolcezza dell’aria.
Il mio Paradiso è talvolta simile alla Provenza e talvolta alla luce romana in un mattino di sole. Ogni uomo può essere un mondo oppure un’isola. Tutti in una sola Armonia legati da onde e vibrazioni cosmiche. Così anche una pietra ha la sua voce silenziosa, fatta di energia, ogni raggio di luce penetra e vivifica, ogni suono ha la sua eco. Meravigliosa è l’Armonia celeste, poiché si vive potendo vedere questo collegamento da essere a cosa e ad altri esseri, e che è prodotto dall’amore cosmico.
L’Eucarestia collega i mondi dello spirito con quelli della materia poiché è Dio che si fa vivo per tutti e unisce tutti in un solo cuore: Il Sacro Cuore di Cristo. Il Suo Sangue nutre, il Suo Spirito illumina e tutti i presenti sotto la Croce vivono il Sacrificio che ci ha redenti.
Darling è stato molto bello trasmetterti i miei pensieri anche questa volta.
24 Maggio 1989